Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2017  giugno 30 Venerdì calendario

Juve 500. In arrivo un altro fatturato record: bianconeri oltre mezzo miliardo

La cifra, da record, illumina il bilancio, ma rischia di ingannare il mercato, soprattutto in queste prime settimane di shopping: la Juve chiude oggi l’anno sociale 2016/17 con un fatturato attorno ai 555 milioni di euro, secondo stime rigorosamente non ufficiali. Ovvero, sarà il primo club italiano a sfondare il tetto dei 400 milioni di ricavi, quelli che poi finiscono nella classifica europea di Deloitte (senza plusvalenze); e il primo oltre i 500, compresi i guadagni dalla vendita di calciatori. Non significa però l’aver consegnato all’ad Beppe Marotta una carta di credito con plafond illimitato: il monte stipendi probabilmente arriverà oltre i 200 milioni e andrà tenuto sotto controllo; e poi non sempre gli incassi dalla Champions e le plusvalenze epocali (Pogba) potranno gonfiare così tanto i ricavi. Senza dimenticare che le big d’Europa si stanno arrampicando su ben altre quote, visto che Manchester United e Real Madrid viaggiano verso i 700 milioni di euro.
Shopping lento
Il 13 giugno dell’anno scorso, i bianconeri annunciavano l’acquisto di Pjanic e il 22 giugno del 2015 avevano fatto la stessa cosa con Mandzukic: di norma, Marotta e il ds Paratici partivano con le idee chiare e le trattative avanzate, cercando si consegnare il prima possibile al tecnico i giocatori importanti. A parte l’accordo per Schick, non ancora ufficiale, stavolta i bianconeri stanno ancora tracciando la strategia, come nella cena di mercoledì a Milano tra Allegri e la dirigenza. L’addio, imprevisto, di Dani Alves, ha cambiato i programmi, mettendo la Juve anche davanti al bivio dell’unico extracomunitario che ancora può prendere: Danilo, per il quale è già pronta un’offerta di 15 milioni più bonus al Real Madrid, o Douglas Costa, per il quale è stato sondato il Bayern. Tutti e due, non si possono prendere. Dopodiché, non è che manchino alternative o altri obiettivi: da Darmian e De Sciglio a Bernardeschi. Per non parlare del centrocampo, dove un uomo di fisico e corsa il tecnico si aspetta. La crescita del fatturato è di conforto, perché comunque ora si possono puntare giocatori (e prezzi) prima proibiti, ma fino a un certo punto. Ai sei scudetti filati, che sono poi la ragione sociale, la Juve ha aggiunto un miracolo finanziario, con una rimonta pazzesca: è passata da un rosso di 95,4 milioni a esercizi in attivo, triplicando il fatturato. Ma sa bene che il risultato record è influenzato da due fattori chissà quanto ripetibili: il cammino in Champions, che dal 2018 con quattro italiane ridurrà gli introiti, e la plusvalenza di Pogba. Basti pensare che tra la cessione del francese al Manchester United, quella di Morata al Real e gli introiti dai prestiti la Juve dovrebbe avere incassi poco meno di 150 milioni. Cui andrebbero levati i costi associati, tipo la maxi-commissione di Raiola, ma la cifra resta comunque clamorosa.
Nuovo Mega store
Sui ricavi commerciali, che poi incidono sul fatturato strutturale, la Juve resta lontana dai top club continentali: anche per questo s’è rifatta il look (e il logo) e, da stasera, aprirà il nuovo Mega Store all’Allianz Stadium, uno dei più grandi d’Europa. Dallo shopping di magliette e gadget passa quello dei giocatori.