Libero, 29 giugno 2017
Il principe William ora ha Fifa
Un rapporto della Fifa di 430 pagine, redatto da Michael Garcia e Cornel Borbély, rispettivamente presidente e vicepresidente del comitato etico della Fifa, getta delle ombre pesanti sulle diffuse pratiche di corruzione per l’assegnazione dei mondiali di calcio del 2018 e del 2022.
Se le prime anticipazioni accusavano apertamente il Qatar di aver corrotto alcuni funzionari della Fifa in cambio di un voto favorevole al paese del Golfo per ospitare i mondiali del 2022, ora finiscono sotto accusa i membri del comitato promotore per l’assegnazione dei mondiali 2018 in Inghilterra.
Stando al rapporto, a fare pressioni presso gli ufficiali della FIFA per la causa britannica sono intervenuti massimi esponenti della politica del Regno Unito, come l’ex premier David Cameron e il principe William della famiglia reale dei Windsor. Geoff Thompson, presidente del comitato di Inghilterra 2018 e vicepresidente della FIFA, ha rivelato agli investigatori della federazione internazionale di aver preso parte a un incontro riservato per organizzare uno scambio di favori. L’incontro si sarebbe svolto alla fine del 2010 nell’hotel Baur au Lac di Zurigo nella stanza d’albergo del principe William, presenti anche l’allora primo ministro britannico Cameron e Moon-Jong Chung, vicepresidente onorario della Fifa e presidente della federazione calcistica sudcoreana impegnato a promuovere l’assegnazione alla Corea del Sud dei mondiali del 2022.
In quell’occasione Cameron avrebbe chiesto al presidente coreano di esprimere un voto favorevole all’Inghilterra per i mondiali del 2018; una proposta accettata da Moon-Jong Chung in cambio di un voto favorevole del rappresentante inglese alla Fifa, Thompson, alla Corea del Sud per i mondiali del 2022. Gli inglesi accettano la controproposta.
Nel suo nuovo libro I veri padroni del calcio (Feltrinelli, pp. 256, euro 17) il giornalista del Sole 24Ore Marco Bellinazzo racconta lo scrutinio del 2 dicembre 2010 a Zurigo, in cui si assegnarono i mondiali del 2018 e del 2022. Mentre i Paesi candidati illustrano ai 22 membri del Comitato esecutivo e a Blatter (il cui voto valeva doppio) i piani organizzativi, per l’Inghilterra si danno il cambio sul podio il premier David Cameron, il principe William e David Beckham, ma lo scrutinio non va come si sarebbero aspettati: nella prima tornata la Russia riscuote nove preferenze, l’Inghilterra solo 2, che diventano 0 nella seconda tornata. La Corea del Sud non mantiene la sua promessa di dare il proprio voto agli inglesi.
Le pratiche di corruzione e di violazione del codice etico della Fifa non si sono limitate a questo episodio. Sempre per l’assegnazione dei mondiali del 2018 in Inghilterra, il comitato promotore britannico si dimostra pronto ad assecondare i favori e le richieste di altri esponenti della Fifa. È il caso di Jack Warner, vicepresidente della Fifa originario di Trinidad e Tobago, che esprime una serie di richieste al comitato di Inghilterra 2018 in cambio del proprio sostegno alla causa britannica. Nel 2009 e nel 2010, prima del voto per l’assegnazione dei mondiali 2018, Warner chiede esplicitamente a un membro del comitato inglese, Lord David Triesman, di trovare un impiego a Richard Sebro, considerato da Warner come il suo figlio adottivo, nel calcio inglese. Nel giro di pochi giorni Sebro viene contattato dal Tottenham per un incarico estivo. Warner esprime anche la richiesta strampalata di gemellare la sua città natale di Longdeville con una inglese per darle più prestigio.