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 2017  giugno 29 Giovedì calendario

Il paese di Coppi fa rivivere il rito della maglia nera. Si corre la Mitica: premio all’ultimo del Giro

Al Giro d’Italia ha vissuto una breve stagione, dal ’46 al ’51, caratterizzata dai duelli tra Luigi Malabrocca, vincitore delle prime due edizioni, e Sante Carollo, che si aggiudicò la quarta. Poi la maglia nera, assegnata all’ultimo della classifica generale, fu cancellata per essere reintrodotta eccezionalmente solo un’altra volta, nel 1967, in occasione dell’edizione numero 50 della corsa a tappe.
Sono passati tanti decenni eppure tutti ricordano ancora quel riconoscimento simbolico alla generosità e al coraggio, che colpì l’immaginario popolare al punto da entrare nel linguaggio corrente. Nel professionismo esasperato di oggi forse non c’è più spazio per la maglia nera. Ma, dopo il Giro numero 100, diventerà un premio fisso, istituito dagli organizzatori de «La Mitica», ovvero la «ciclostorica con bici d’epoca per i colli di Serse e Fausto Coppi», che si corre tutti gli anni con partenza ed arrivo a Castellania, nell’Alessandrino. Così il paese natale del «Campionissimo» e del fratello minore, a sua volta ciclista di valore, vuole rendere omaggio a chi arriva ultimo, nel ricordo di un altro grande tortonese come Malabrocca.
L’edizione 2017 della ciclostorica si correrà domenica su tre diversi percorsi (corto, di 53 chilometri, medio, di 70, e lungo, di 88). La sera prima una maglia nera personalizzata de «La Mitica» sarà consegnata a Giuseppe Fonzi, 161° e ultimo classificato al Giro, portacolori della Wilier Triestina-Selle Italia, che tra parentesi era anche la squadra di Sante Carollo. Il 25enne di Pescara, alla sua prima partecipazione al Giro, ha tagliato il traguardo a 5 ore, 48 minuti e 40 secondi dalla maglia rosa Tom Dumoulin, l’equivalente di 225 chilometri di distacco. Però è riuscito a portare a termine sempre entro il tempo massimo tutte le tappe. E anzi in una, la settima, da Castrovillari ad Alberobello, si è preso anche lo sfizio di andare in fuga per 204 chilometri, venendo risucchiato dal gruppo a soli 20 chilometri dal traguardo. Domenica ci sarà anche lui alla partenza della «Mitica» di Castellania, con la maglia nera.
Per la consegna, sabato sera, gli organizzatori hanno invitato Luciano e Serena Malabrocca, il figlio e la nipote di Luigi, scomparso a Garlasco, dove si era trasferito e ha vissuto a lungo, nel 2006, a 86 anni. Era un valido professionista, ma si era reso conto che in quegli anni, quando primeggiavano lo stesso Coppi e Bartali, il primo posto era al di fuori dell’orizzonte di uno come lui. Così, anziché restare nell’anonimato del gruppo, decise di gareggiare per la maglia nera, che tra l’altro garantiva ricchi premi, in natura e in denaro. Era insuperabile nel restare indietro, attento a non lasciarsi nessuno alle spalle ma anche a non perdere d’occhio il tempo limite. Una volta riuscì ad arrivare al traguardo dopo ben quattro forature, che non erano evidentemente solo sfortuna. E per questo divenne popolarissimo.