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 2017  giugno 29 Giovedì calendario

Lo sposo in fuga: «Ero in caserma. Lei mente, resterà sola»

SASSARI È ormai guerra fra Giovanni, sposo in fuga, e Nadia, che pur abbandonata il giorno del matrimonio ha voluto comunque («perché non è morto nessuno e la vita va avanti») fare il ricevimento nuziale. Per ora parole, in un futuro prossimo vie giudiziarie. Giovanni Delogu vuol dire la sua: «A Nadia interessava soltanto che mettessi la firma per sposarla». E conclude: «Ripensarci? Lo escludo. E lei resterà sempre sola».
Bersagliato dalle critiche sul web («Si fa in fretta a commentare. Ma non sanno quello che ho fatto per lei e che cosa lei non ha fatto per me»), per niente pentito di aver atteso proprio il giorno del matrimonio per pronunciare un «no» netto e irrevocabile, il giovanissimo militare ha spiegato a una radio locale: «Già venerdì, il giorno prima, le avevo anticipato che non potevo essere in chiesa per questioni di turno e perché stavo male. Ma Nadia invece di chiedermi di rinviare, subito mi ha attaccato e mi ha detto che voleva i danni morali».
Ma perché si è negato il giorno del matrimonio e non prima? «Perché proprio il giorno del matrimonio sono stato informato che lei non era la persona che io potevo sposare. Per vari motivi. Mi ha detto: facciamo così, vieni, ti sposi alle 11 e poi torni a lavorare. E quindi lei avrebbe fatto il banchetto di nozze senza di me…». La decisione di portare comunque gli invitati al ricevimento non è andata giù a Giovanni: «Se lo ha fatto vuol dire che non stava soffrendo, che di me non gliene fregava proprio niente. La mia famiglia era contraria, ha saputo che mi sposavo solo due settimane prima, e da altre persone. Lei ha fatto di tutto per tenerlo nascosto, mi ha convinto di non dire niente. Doveva essere più sincera con me: che si faccia un esame di coscienza. A lei interessava solo la firma per sposarla».