Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2017  giugno 28 Mercoledì calendario

Intervista a Claudio Scajola: «Ma quale modello Toti… è intelligente, ma molto fortunato»

Candidato sindaco di Imperia? Io medito, mi guardo intorno. Tanta gente me lo chiede. Persone comuni, fuori dai partiti”. All’indomani della vittoria del centrodestra in Liguria, Claudio Scajola parla con la voce dei tempi d’oro: secca come una frustata. Non sembra demoralizzato dalle vicende giudiziarie di Reggio Calabria. “Sono pim-pan-te”, scandisce.
Il centrodestra adesso governa la Regione Liguria, poi Savona, Genova e La Spezia. Tutte città “rosse”. Manca soltanto la sua Imperia che sarebbe la città più di destra. Qualcuno potrebbe dire che è colpa degli Scajola…
Intanto Imperia non è di destra, ma di centro. Al massimo di centro-centrodestra. E comunque qui la vittoria del centrosinistra è dipesa da fattori contingenti. Da un pesante intervento delle procure che ha portato allo scioglimento del Comune di Ventimiglia e alla mie dimissioni. Le inchieste avevano destabilizzato tutto, proprio alla vigilia delle elezioni. Così la gente sull’onda dell’emozione ha votato per il centrosinistra che allora emergeva. Ma adesso tutto è cambiato. La verità sarà ristabilita.
Scusi la crudezza: lei non c’era riuscito, e adesso arriva Giovanni Toti, che non è nemmeno ligure, e in due anni conquista tutto. Non la fa un po’ rosicare, come si dice a Roma?
Diciamo la verità. Questa vittoria del centrodestra non è una vittoria del modello Toti. Abbiamo vinto in tutta Italia. E le ragioni sono complesse.
Quali?
Primo, la spaccatura del centrosinistra e la crisi del renzismo. Secondo, il M5S non è arrivato ai ballottaggi perché ha dimostrato di non saper trovare una valida classe dirigente. E molti degli elettori di Beppe Grillo al secondo turno hanno votato per noi perché sono spinti da un forte anti-renzismo. Terzo, molti elettori di estrema sinistra, al di là delle alleanze con il Pd, non hanno votato o addirittura hanno scelto il centrodestra per un atto di ostilità verso Renzi. Io ne conosco molti. Il resto sono chiacchiere da bar.
Toti, però, è stato bravo…
Toti è intelligente e molto fortunato. In Liguria, come a Savona, ha vinto perché il centrosinistra si era diviso in due. A La Spezia addirittura era diviso in tre. Io, però, aspetto ancora che dalle chiacchiere si passi al governo. Lui è bravo a comunicare, ma lo aiuta anche la totale assenza di opposizione. Vorrei che adesso cominciasse a pensare un po’ di più alla Liguria.
Ma la convince questo centrodestra?
Mi preoccupa la poca voce che hanno i moderati. Io non sono anti-leghista, ma nelle alleanze il ruolo dei moderati è importante. Invece qui vedo che la Lega cresce e Forza Italia sparisce. A Savona neanche c’era la lista. A Genova abbiamo preso la metà dei voti del Carroccio.
Non ha nostalgia dei bei tempi, quando si diceva che a Imperia non si muoveva foglia che Scajola non voglia?
La politica ce l’ho nel sangue. C’è la politica attiva e quella, per dire così, inattiva. Ma faccio ancora belle telefonate… ieri ho fatto una lunga chiacchierata con Silvio Berlusconi. Sento spesso Gianni Letta.
E Toti?
No, Toti non lo sento. Vede, io sono convinto che ci sia bisogno di un rinnovamento. Ma non è soltanto una questione di età anagrafica, c’è anche l’età del cervello. Vedo una spinta verso il giovanilismo che ha sacrificato la capacità di analisi.
Sta mica facendo il ritratto di un certo Claudio Scajola? Non è andato in pensione?
Macché, ho sempre il mio ufficio a Imperia. Faccio conferenze. Ricevo gente, incontro tante persone per strada che mi fermano, mi dimostrano stima. Mi chiedono di tornare.
Appuntamento alle elezioni di Imperia 2018. Ci sarà uno Scajola candidato?
Pensiamoci…
Lei o suo nipote Marco che è assessore all’Urbanistica con Toti?
Se è per questo ci sono tanti Scajola. Ho due figli, sei nipoti. Dovremmo fare le primarie di famiglia per decidere.
Dica la verità, si candiderà?
Cosa crede che io sia un luasso (una spigola, ndr) che si fa prendere all’amo con una domandina a bruciapelo? Non sono mica così ingenuo…
Ingenuo Claudio Scajola, certo no…
Ecco.
Però ha una gran voglia di tornare, glielo sento nella voce.
Eh, eh, diciamo che medito e mi guardo intorno. La gente che vorrebbe non manca. Non lo escludo…