la Repubblica, 28 giugno 2017
Ma sull’Obamacare incassa una mezza sconfitta
NEW YORK Donald Trump aveva appena finito di celebrare la mezza vittoria sul Muslim Ban alla Corte suprema, e il suo partito gli ha inflitto una mezza sconfitta. La maggioranza repubblicana al Senato ha rinunciato a votare la contro-riforma sanitaria, quella che deve smantellare Obamacare. La destra si è spaccata, non avrebbe avuto i voti necessari, per lo meno non entro la scadenza del 4 luglio. Quel giorno, festa nazionale per Independence Day, il Congresso chiude e va in vacanza. Se ne parlerà dopo, ma forse con un testo di legge da rivedere e correggere.
Si ripete dunque un copione già andato in scena alla Camera. Per otto anni la destra ha combattuto Barack Obama e ha promesso di distruggergli la sua riforma sanitaria. Ma ora che occupa tutti i centri del potere politico, non riesce a mantenere la promessa fatta agli elettori, uno dei punti cardine del programma di Trump. Certo non ha aiutato il recentissimo rapporto del Congressional Budget Office (organo tecnico indipendente) che ha rivelato un dato drammatico: con la contro-riforma disegnata in questi termini, ben 22 milioni di americani perderebbero l’assistenza medica. La destra come sempre si è spaccata fra due poli estremi. Per gli ultra-liberisti il disegno di legge sponsorizzato dal capogruppo al Senato Mitch McConnell non è abbastanza drastico nel restituire totale libertà alle forze di mercato in campo sanitario; i moderati invece sono spaventati per l’impatto sui ceti medio-bassi, gli anziani, i malati.
Trump pur impegnandosi poco di persona aveva sostanzialmente appoggiato il disegno di McConnell al Senato. Rinviare il voto a dopo le vacanze non prelude necessariamente a una ricomposizione. Nel periodo estivo i parlamentari tornano nei rispettivi collegi e consultano la base. Spesso col risultato di ricevere dagli elettori un mandato ancora più vincolante. Le spinte centrifughe tra repubblicano moderati e ultra-liberisti potrebbero rimanere intatte o perfino accentuarsi al rientro dalle vacanze. All’ultimo conteggio febbrile dei voti, dalla maggioranza repubblicana che è solo di 52 contro 48, mancavano all’appello cinque senatori. Ora dovrebbe essere Trump a scendere in campo per disciplinare i riottosi. La contro-riforma sanitaria per lui è indispensabile per motivi ideologici ma anche finanziari: deve dargli i risparmi a cui attingere per ridurre le tasse.