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 2017  giugno 28 Mercoledì calendario

Paolo Maldini, il debuttante emozionato a 49 anni fra servizi e volée

Non ci si potrà annoiare, tra qualche anno, davanti al camino di casa Maldini. Paolo avrà un sacco di belle storie da raccontare ai nipotini. Tra le cinque Coppe dei Campioni vinte con il Milan e le avventure con la Nazionale, ci sarà posto anche per «quel giorno in cui sono stato un tennista». All’Aspria Tennis Cup, il torneo Challenger dell’Harbour di Milano, Maldini a 49 anni ha debuttato nel circuito Atp grazie alla wild card ottenuta vincendo il torneo di qualificazione limitato ai 3.3. In coppia con il maestro (ed ex giocatore) Stefano Landonio, Paolo ha perso 6-1 6-1 in 42’ contro il polacco Tomasz Bednarek (195 del mondo in doppio) e l’olandese David Pel (208). Ma il risultato era davvero la cosa meno importante.

PRODEZZA E INFORTUNIO Per vedere giocare Maldini (vestito di arancione come Federer un paio di stagioni fa) sono arrivate richieste di accredito da Dubai, Londra e Parigi. In tribuna ci sono anche Bergomi e Seedorf. La prima palla che tocca Maldini viaggia a 165 km/h (serve Pel, il cui kick mancino fa male) e Paolo costruisce subito il punto che vale la partita. In tutti i sensi: perché è il più bello (gran risposta e successivo lob di Paolo, volée vincente di Landonio) e perché Maldini si stira. Già, infortunato al primo punto, colpa anche del viaggio-lampo in Cina per giocare una partita di calcio dopo oltre un anno. Ma nonostante il problema fisico e l’enorme differenza di valori (che diminuisce leggermente perché gli avversari rallentano trasformando il match in un’esibizione), Paolo mostra un paio di passanti, qualche bella volée e una demivolée di puro istinto giocata dietro alla schiena. Landonio tiene un servizio per set e rende il punteggio meno pesante, un paio di altre chances volano via col punto secco. Per gli amanti delle statistiche Paolo ottiene il 50% dei punti sulla prima (velocità media 133,50 km/h, velocità massima 149) e il 30% sulla seconda (un doppio fallo, velocità media 101,3, velocità massima 118). Landonio, che con passione e competenza allena Maldini, applaude il compagno: «Sul veloce vale una classifica di 3.4 o 3.5, sulla terra qualcosa di meno, ma si tratta solo di insistere. Può ottenere molto di più dal servizio, ci lavoreremo di sicuro».

EMOZIONE Paolo, d’altronde, ha voglia di migliorare ancora: «Amo lo sport, mi fa star bene di testa. Usavo la racchetta da ragazzino, poi l’ho ripresa nel 2009. Mi sono emozionato: mai avrei pensato di giocare a 49 anni nel circuito Atp. È un’esperienza unica e irripetibile, anche se mi hanno già invitato gli organizzatori di altri challenger italiani. So che c’è il circuito Itf per gli Over, vedremo. Il tennis è meraviglioso: una sfida anche con te stesso, quando entri nel circolo negativo è difficile uscirne. Un idolo? Federer, mi piacerebbe giocare con lui. Per me c’è una difficoltà in più: a calcio ero abituato ad attaccare la palla, qui invece devo restare alla distanza giusta». Ciò che conta davvero, comunque, è restare in campo. Restare in gioco.