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 2017  giugno 25 Domenica calendario

Capa, Cartier-Bresson & C., la «Magnum» si autocelebra

Per celebrare i 70 anni della celebre agenzia fotografica Magnum, il nostro Paese ospita nell’ambito del progetto Magnum Photo 70 anni, alcune mostre originali e inedite. 
Il Museo indaga per la prima volta il rapporto tra la famosa rivista Life e Magnum, nell’esposizione LIFE-MAGNUM. Il fotogiornalismo che ha fatto la storia, a cura di Marco Minuz. Per primo nasce Life, il settimanale illustrato creato nel 1936 da Henry Luce, già editore di Time, che dopo soltanto un anno tira 5 milioni di copie, grazie ai racconti per immagini, spesso realizzati dai fotografi della Magnum, che costruiscono l’identità e la cultura americana, dagli anni della Grande Depressione alla guerra del Vietnam. Il magazine conquista un ruolo che sarà minato solo dalla diffusione della televisione, costringendolo alla chiusura nel 1972. La seconda è l’agenzia fotografica che ha gettato le basi del fotogiornalismo moderno. 
Robert Capa, l’ispiratore, si incontra periodicamente con Henri Cartier-Bresson, George Rodger, David (Chim) Seymour e William Vandivert al ristorante del Moma di New York per costituire il 22 maggio del 1947 una cooperativa, la Magnum Photos Inc, dal nome della famosa bottiglia di Champagne aperta per l’occasione. Gli artisti decidono insieme la strada da seguire, sono liberi di proporre in autonomia il loro lavoro alle testate, controllandolo direttamente, senza permettere manipolazioni e verificando le didascalie. Detengono la proprietà dei negativi, fatto eccezionale ed unico per l’epoca. A questa prassi condivisa si aggiunge il formidabile talento di tutti che spalanca loro le porte del successo. 
La collettiva parte dal lavoro di Philippe Halsman, coi ritratti di Mohamed Ali e Salvador Dalì. Quest’ultimo è raffigurato nel Dalì Atomicus del 1948 sospeso a mezz’aria con tre gatti che sembrano volare e un secchio d’acqua rovesciato. Il titolo dello scatto allude all’ opera Leda Atomica che si scorge nella foto dietro agli animali. Quindi due reportage storici di Werner Bischof sulla carestia del Bihar in India nel 1951 e sulla Corea nel 1952. Dennis Stock immortala James Dean, con immagini intime e sofferte. Magnum ha l’esclusiva per seguire le fasi realizzative del film Gli Spostati con Marilyn Monroe. Sul set si presentano ben 9 fotografi d’eccezione, tra i quali Eve Arnold. Infine, il dramma della guerra del Vietnam ripreso da Bruno Barbey. L’esposizione prosegue con approfondimenti monografici: Henri CartierBresson e le immagini dell’ URSS; Robert Capa e la guerra civile spagnola, lo sbarco in Normandia, unica testimonianza diretta dell’impresa, e la Guerra di Indocina, dove il fotoreporter muore su una mina. 
Esposte inoltre le edizioni originali di LIFE e frammenti video. 
Nell’ambito del Brescia Photo festival 2017, presso i Musei di Santa Giulia, fino al 3 settembre, due proposte con le quali si ricostruiscono le “prime volte” della Magnum, ovvero la prima mostra dell’agenzia, dal titolo Gesicht der Zeit (La faccia del tempo) oggi Magnum’s First, grazie al ritrovamento nel 2006 di alcune casse in una cantina di Innsbruck, contenenti le fotografie esposte in 5 città austriache tra il ’55 e il ’56, restaurate per l’occasione. In Magnum. La Première Fois, invece, i reportage magici che hanno segnato una svolta nello stile e nella carriera dei loro autori. Ecco allora rispettivamente 83 stampe vintage in bianco e nero accompagnate da 8 testi firmati da Henri CartierBresson, Marc Riboud, Inge Morath, Jean Marquis, Werner Bischof, Ernst Haas, Robert Capa e Erich Lessing e immagini entrate nella storia della fotografia, come i 17 scatti scelti da Cartier-Bresson per ricordare il funerale di Gandhi, il reportage dal Festival delle province basche di Robert Capa, la Dalmazia di Marc Riboud....