Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2017  giugno 27 Martedì calendario

«Il salvataggio di Mps è chiuso». Il Vice direttore generale della Banca d’Italia, Fabio Panetta: «Nessun dubbio su avvio ricapitalizzazione precauzionale»

Manca solo il via libera formale della Dg competition di Bruxelles per l’esecuzione della ricapitalizzazione precauzionale da 8,3 miliardi (6,6 a carico dello Stato) del Monte dei Paschi di Siena. Una operazione «già chiusa» ha spiegato ieri il vice direttore generale della Banca d’Italia, Fabio Panetta, nel corso del briefing con la stampa convocato a palazzo Koch per illustrare i dettagli della liquidazione ordinata di Veneto Banca e Popolare Vicenza. Proprio la soluzione trovata nel week-end con il decreto governativo darà una grossa mano a Siena, visto che consentirà ad Atlante di dirottare i fondi inizialmente destinati alle venete alla cartolarizzazione di Mps. «Nessun dubbio» in questo senso, ha affermato Panetta, mentre per Carmelo Barbagallo, capo della Vigilanza della Banca d’Italia, la Commissione «è molto contenta di questo» ha spiegato, confermando che dopo la rinuncia dei fondi Fortress ed Elliott il fondo Atlante2 sosterrà da solo la cartolarizzazione dei 26 miliardi di sofferenze lorde della banca senese i cui titoli sono sospesi dalle contrattazioni dallo scorso dicembre.
Poco prima dell’incontro stampa un giudizio positivo basato sul medesimo collegamento Veneto-Siena era arrivato anche dagli analisti di Intermonte, convinti a loro volta della validità della soluzione «sia per Intesa Sanpaolo che per il settore bancario in quanto si risolve la crisi delle Banche Venete e si liberano i fondi necessari ad Atlante per acquistare i Npl di Mps e permettere la ricapitalizzazione precauzionale di Mps».
Con l’uscita di scena dei fondi, Atlante 2 dovrà sborsare su Siena più di quanto preventivato e questo imporrà di rimodulare gli impegni sugli altri fronti. Al momento Atlante 2 ha ancora a disposizione 1,7 miliardi di euro che, per regolamento, deve investire negli Npl. Ma a questa somma si aggiungerebbero ora i 450 milioni che erano stati accantonati per le venete. La scadenza è in vista: entro domani, 28 giugno, data di scandeza dell’esclusiva concessa, dovrà essere definito lo schema di cessione degli Npl. Subito dopo, il 29 o il 30, il cda di Mps esaminerà la bozza del piano di ristrutturazione messo a punto dal Ceo Marco Morelli e il cfo Francesco Mele che poi sarà inviato alla Commissione Ue per il via libera definitivo. Per quella data sarà quindi chiaro l’esito del confronto con la Commissione e la Bce: salvo aggiustamenti il piano di rilancio che prende corpo con la ricapitalizzazione dovrebbe generare fra i 6 e i 7mila esuberi, mentre i non performing loans dovrebbero essere ceduti a un prezzo attorno al 20-22% del valore originario. In parallelo all’approvazione del piano industriale in sede Ue dovranno vedere la luce i due decreti del Governo relativi al pacchetto Mps. Il primo conterrà i dettagli relativi al burden sharing, ovvero le condizioni di condivisione degli oneri per azionisti e detentori di bond subordinati e le relative modalità di rimborso per i risparmiatori retail vittime di “misselling”, la vendita fraudolenta allo sportello. Il secondo decreto, invece, darà conto delle condizioni a cui lo Stato entrerà nel capitale della banca, con l’indicazione del nuovo prezzo di sottoscrizione dell’aumento di capitale da parte del Mef. Un’informazione, quest’ultima, decisiva per la riammissione del titolo sul mercato.