Il Messaggero, 24 giugno 2017
Il tesoretto dell’ex fedelissimo in trenta polizze per gli amici
ROMA Un tesoretto fatto di polizze vita, che resta un mistero nel mare magnum dell’affaire nomine. Più di 150mila euro intestati ad amici, parenti, ex fidanzate. Ma, soprattutto, a Virginia Raggi, quando era in corsa per diventare sindaca e poi, a elezione già avvenuta, quando è stata chiamata in procura per essere interrogata. «Nessuno sapeva nulla, erano tutti ignari di questo gesto», ha dichiarato ai pm Salvatore Romeo, l’ex fedelissimo della prima cittadina, indagato in concorso con lei per abuso d’ufficio. A smentirlo, sono alcuni beneficiari delle polizze in questione, che hanno raccontato di essere a conoscenza di ogni cosa. E la circostanza appare ancora più inverosimile a leggere le dichiarazioni dei direttori delle banche interessate, che hanno detto che in caso di morte del contraente non si sarebbero dovuti prendere neanche le briga di avvisare i beneficiari, dando per scontato che ognuno fosse al corrente delle somme da ritirare. Nell’informativa conclusiva che la Squadra Mobile ha depositato al pm Francesco dall’Olio, si legge che Romeo in tutto ha acceso 34 polizze. Solo quelle attive valgono circa 150mila euro. Se si considerano anche quelle ormai estinte, si superano i 200mila. Variano da poche migliaia a 29mila euro. L’unica che supera i 30mila è intestata alla prima cittadina.
I contratti in favore della Raggi sono tre. Il più sostanzioso è del 26 gennaio 2016 e ammonta a 31.911,99 euro, un altro, del valore di 3.000 euro, è stato acceso il 20 febbraio 2014. L’ultimo è la più singolare: vale 7.950 euro ed è stato sottoscritto il 25 gennaio 2017. «La Raggi era già sindaca, la aveva assunto come capo della Segreteria con un notevole aumento», fanno notare gli investigatori a Romeo l’8 febbraio, durante l’interrogatorio. «Non avevo notato l’inopportunità... pensavo che l’informazione rimanesse esclusivamente di mia conoscenza – risponde il funzionario – ero interessato solo alle caratteristiche finanziarie». Dalle indagini è però emerso un dettaglio singolare. Il 24 gennaio, infatti, la Raggi raccontava su Facebook di aver ricevuto un invito a comparire dalla procura. Romeo, che ha condiviso sulla sua bacheca quel post, il giorno dopo ha intestato alla sindaca la polizza.
I DIRETTORI
«È uno strumento finanziario che uso da molto tempo», prosegue a verbale Romeo, subito prima di specificare che nessuno dei beneficiari ne fosse a conoscenza. Gli inquirenti hanno un jolly: le dichiarazioni dei direttori di banca, sentiti pochi giorni prima. «L’istituto di credito non è obbligato a contattare il beneficiario per avvisarlo del diritto a riscuotere in caso di decesso del contraente», hanno detto. «Non lo sapevo», ribatte Romeo. La procura ha anche sentito gli intestatari delle polizze. Alcuni hanno smentito le affermazioni di Romeo. «Abbiamo intrattenuto una relazione, mi disse che aveva acceso in mio favore una polizza», dice una donna. «Mi disse che stipulava polizze come investimento e che ne aveva stipulata una anche in mio favore», racconta un’altra ex. Mentre una terza è ancora più specifica: «Mi chiese di prendere un caffè, mi mostrò una cartellina contenente della documentazione. Mi disse che si trattava di una polizza vita». La Raggi invece ha sempre negato, e alla fine la procura non le ha contestato il vantaggio patrimoniale.
LA CASSETTAL’ultimo giallo, riguarda una cassetta di sicurezza aperta dal funzionario nel 2011, svuotata in tutta fretta il 19 dicembre scorso, subito dopo l’arresto di Raffaele Marra. Una dichiarazione manoscritta firmata da Romeo attribuiva l’intero contenuto a un’amica. La donna, ascoltata come teste, ha dichiarato di aver chiesto al funzionario di custodire gioielli di famiglia e otto brillanti. Ha aggiunto di aver svuotato la cassetta dopo aver saputo dell’arresto di Marra e dell’inchiesta sulle nomine: aveva paura di essere coinvolta.