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 2017  giugno 25 Domenica calendario

L’amaca

Che cosa c’entrava Rodotà con l’Italia? C’entrava quanto il Partito d’Azione, quanto il radicalismo democratico, quanto il socialismo libertario, quanto la laicità, quanto la borghesia illuminata. Ovvero: poco. Nonostante l’aura di stima e di rispetto, ebbe un destino di minoranza che conobbe la sua pagina più triste, solitaria e finale quando la sua candidatura al Quirinale, sventatamente proposta dai Cinquestelle che neppure ne immaginavano l’autonomia dai partiti (compreso il loro) e la fedeltà alla Repubblica, venne accolta con indifferenza altrettanto sventata dal Pd. Rodotà al Quirinale, ecco qualcosa che avrebbe davvero cambiato l’Italia e vivificato la democrazia.
Ora tutti o quasi i giornali ricordano, giustamente, la spocchiosa definizione che ne diede Grillo a bocce ferme, «un ottuagenario miracolato dalla Rete»: come se fosse la reticella dei suoi adepti a poter aggiungere o levare anche un solo grammo di nobiltà alla storia politica di Rodotà. Ma è almeno altrettanto importante ricordare la diffidenza e l’ottusità con le quali la sinistra, la “sua” sinistra, a partire dal Pci per finire con il Pd, considerò uno dei suoi figli migliori. Probabilmente perché nutriva, nei confronti di Rodotà, il classico complesso di inferiorità.