Corriere della Sera, 27 giugno 2017
I Comuni persi dal centrosinistra. Al centrodestra i voti dei 5 Stelle. Il conteggio sulle 110 città sopra i 15 mila abitanti al ballottaggio Pd e alleati perdono trenta sindaci. Le liste civiche «trattengono» i consensi di M5S
ROMA Astensionismo record e parziale disinteresse nel centrosinistra a trazione Pd, candidati credibili e soprattutto unitari schierati dal centrodestra, «aiutino» decisivo dell’elettorato grillino che, al secondo turno di queste elezioni comunali 2017, ha in parte esercitato un «voto politico» in chiave anti-Renzi e anti-Pd.
Sono questi tre, ma anche altri, gli elementi strutturali dell’arretramento del centrosinistra (dopo i 110 ballottaggi di domenica, le coalizioni guidate del Pd esprimono il sindaco in 34 città mentre nel 2012 ne avevano conquistate 64) e dello speculare successo del centrodestra che ha conquistato, tra le altre città, le roccaforti rosse di Genova, La Spezia e L’Aquila: in totale, dopo i 110 ballottaggi, il centrodestra passa da 32 a 53 sindaci.
Amministrava 81 comuni (-14) mentre il centrodestra si era fermato a quota 41 (+18). In ascesa i grillini che passano da tre a 8 comuni amministrati perdendo però l’unico capoluogo (Parma) sul quale 5 anni fa avevano issato la bandiera con le 5 Stelle.
Chi ha perso
Più impietosa per il Pd e per i suoi alleati l’analisi del voto dell’Istituto Cattaneo, curata da Marco Valbruzzi in collaborazione con Michelangelo Gentilini, che analizza i ballottaggi di domenica scorsa: «Il centrosinistra esprimeva il sindaco in 64 comuni su 110, oggi ne controlla 34. In pratica i comuni con un sindaco di centrosinistra si sono quasi dimezzati». Dall’altra parte, l’Istituto Cattaneo calcola che «sono cresciuti sensibilmente i comuni amministrati dal centrodestra: erano 32 prima delle lezioni e oggi sono 53». Anche le liste civiche fanno un passo in avanti (da 12 a 15).
Questo quadro dei ballottaggi, è la sintesi dell’Istituto Cattaneo, «mostra chiaramente che l’unica forza politica con un bilancio in perdita nei comuni al ballottaggio è il centrosinistra». Ma anche se i numeri sono ancora modesti, solo 8 comuni conquistati su 110 che hanno visto la sfida spostarsi al secondo turno, «il M5S, con un tasso di vittoria dell’80%, si conferma una macchina da ballottaggio: quando riesce ad accedere al secondo turno si trasforma in un partito pigliatutto». Esattamente il contrario del centrosinistra che ha un tasso di vittoria del 40%: «Il Pd con i suoi alleati mostra una crescente difficoltà a vincere nel turno elettorale decisivo». Infatti per il centrosinistra, che al primo turno ha pure fatto passi in avanti come mostrano i dati di Youtrend, al ballottaggio ha poi pagato un prezzo salatissimo con 30 sfide dirette perse (Cattaneo).
E così, sempre al secondo turno, si registra il sorpasso decisivo del centrodestra (tasso di vittoria del 55,8%) che «in coalizione riesce a vincere più di un ballottaggio su due».
I capoluoghi
Nei 25 capoluoghi di provincia, in cui si è votato nel 2017, la sconfitta per il centrosinistra è ancora più scottante. Tra primo e secondo turno, il centrosinistra passa da 16 a 6 comuni amministrati (Cuneo, Palermo, Padova, Lecce, Lucca, Taranto). Speculare il risultato del centrodestra che passa da 6 a 16 capoluoghi in cui esprime il sindaco: Frosinone, Alessandria, Asti, Como, Lodi, Monza,Verona, Genova,La Spezia, Piacenza, Pistoia, Rieti, L’Aquila, Catanzaro, Oristano, Gorizia. Due vanno alle liste civiche (Belluno e Parma).
«Interessante osservare – sottolinea il senatore Federico Fornaro (Articolo 1) che da sempre studia i flussi elettorali – come nei 19 ballottaggi in cui era presente un candidato di centrosinistra esso venga sconfitto in 15 comuni». Tuttavia, aggiunge, «se allarghiamo lo sguardo ai 135 comuni sopra i 15 mila abitanti non capoluogo in cui si è votato, lontano dalle sfide più politiche dei grandi centri, si nota un risultato più equilibrato che rafforza, quindi, il dato della sconfitta del centrosinistra».
I voti del M5S
Il Cattaneo è riuscito a «pesare» i voti degli elettori grillini: «Il centrodestra risulta in generale più attrattivo per gli elettori del M5S “orfani” del loro candidato al ballottaggio». Considerando 11 città dove il centrodestra è presente «è il 32,1% a scegliere questo approdo... tenendo conto che anche al primo turno i flussi in uscita dal M5S avevano premiato più il centrodestra che il centrosinistra».