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 2017  giugno 25 Domenica calendario

Salvi i conti e i bond senior. Chi perde di più? Gli azionisti

Parte la liquidazione ordinata per le due banche venete. Cosa rischiano i correntisti?
Chi ha il proprio conto corrente presso queste due banche non rischia nulla. Non sarà toccato in alcun modo l’ammontare depositato sul conto corrente. Niente paura quindi per risparmi, pensioni e stipendi. Vale anche per i conti correnti con somme depositate che superano la soglia dei 100 mila euro. La parte sopra questa quota sarà garantita in questo tipo di procedimento. Diverso sarebbe stato nel caso di un bail-in in senso stretto. Le cifre sopra i 100 mila sarebbero servite, in caso estremo, al salvataggio interno della banca. Il governo interverrà, in questo fine settimana, a sostegno delle banche venete per assicurare la continuità operatività bancaria e la tutela dei risparmiatori e dei depositanti.
Che succede a chi ha obbligazioni senior?
Anche questo tipo di strumento non verrà toccato dalla procedura di liquidazione in corso. Le obbligazioni senior sono titoli emessi dalla stessa banca. Sono maggiormente considerati in caso di dissesto ma in questo caso non saranno intaccate. Il governo ha parlato di tutela dei risparmiatori riferendosi proprio ai titolari di obbligazioni senior.
E le obbligazioni subordinate?
Sui detentori di obbligazioni subordinate, così come sugli azionisti delle due banche, finirà il peso maggiore del dissesto delle banche venete. Dovranno mettere in conto perdite salate perché il valore dei titoli sarà probabilmente azzerato. Potrebbe tuttavia essere stabilita una forma di ristoro per i piccoli risparmiatori. Il prezzo di questi titoli era comunque già precipitato a valori bassissimi, intorno a 30 punti, contro i 100 della partenza. La quotazione incorporava già da tempo il rischio fallimento. Chi deteneva questi titoli già aveva la consapevolezza di aver perso tutto.
Gli azionisti finirannoa zero?
Le azioni delle due banche sono azzerate. Tra chi aveva acquistato, negli anni, queste azioni ci sono anche molti clienti della stessa banca, tante volte invogliati all’operazione con la promessa di mutui o finanziamenti concessi con scorciatoie e a tassi favorevoli. Le perdite non sono da poco per gli 88 mila soci di Veneto Banca e i 111 mila di Vicenza: nel 2014, le azioni di Popolare Vicenza valevano 62,50 euro mentre quelle di Veneto Banca quotavano a 39,50 euro.
Chi ha mutui e prestiti presso questi istituti deve temere qualcosa?
Non ci sono rischi. I mutui per la casa accesi con Veneto Banca e Popolare Vicenza andranno in capo alla good bank che nascerà dalla procedura di liquidazione e che sarà controllata da Intesa Sanpaolo. L’istituto acquisterà le due banche ripulite dagli asset deteriorati al prezzo simbolico di 1 euro. Gli asset deteriorati e più a rischio finiranno invece in una bad bank finanziata dallo Stato.
Che succede a fondi d’investimento e altre forme di risparmio?
Garantite sono anche le cassette di sicurezza o i titoli detenuti nel deposito titoli, come i Btp o le azioni (ovviamente se non emesse dalla banca in crisi) e in fondi comuni d’investimento. In questo caso si tratta di beni di proprietà del risparmiatore e la banca fa solo da custode.