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 2017  giugno 25 Domenica calendario

Alle Bermuda i «voli» milionari dei catamarani dell’America’s Cup

Le regate di questo week-end potrebbero già assegnare la 35a America’s Cup con gli americani di Oracle, detentori del trofeo, in nettà difficoltà contro una arrembante New Zealand che ha messo in fila tutti gli altri sfidanti nelle gare delle scorse settimane.
Ad ospitare la competizione di vela che mette in palio il più antico trofeo sportivo internazionale nel 2017 sono state le Bermuda. La prima edizione dell’America’s Cup si è svolta nel 1851 nelle acque che circondano l’Isola di Wight. L’imbarcazione statunitense America, che da allora dà il nome alla coppa, riuscì a battere le barche inglesi, andando a conquistare il trofeo denominato “£100 Cup”.
Il campo di regata è stato posizionato lungo il Great Sound. Nell’arcipelago dell’Atlantico a contendere il trofeo agli statunitensi erano arrivati: Emirates Team New Zealand, Softbank Team Japan, Groupama Team France, i britannici di Land Rover Bar e gli svedesi di Artemis Racing. I francesi di Groupama Team France sono stati eliminati nelle Qualifiers, mentre si sono contesi l’accesso alla regate decisive di questi giorni gli altri equipaggi. L’hanno spuntata i neozelandesi battendo per 5 a 2 gli svedesi di Artemis. Le innovazioni tecnologiche degli ultimi anni hanno aumentato notevolmente la velocità dei catamarani, che possono oggi sfiorare i 50 nodi. Con picchi di circa 90 km all’ora, si assiste a gare velocissime, della durata di circa 20 minuti (purché il vento sia soddisfacente). A queste andature non si è arrivati in modo graduale, basti pensare che fino al 2007 si viaggiava a 18 nodi (solo sei in più rispetto al 1851). I catamarani denominati America’s Cup Class sono lunghi 15 metri e, secondo il regolamento, numerose parti devono essere uguali per tutti. Il concetto del one design dovrebbe ridurre i costi necessari per la costituzione di un nuovo team, portandoli a 30-40 milioni di dollari. I sei competitors hanno siglato un protocollo d’intesa per le prossime edizioni che si terranno ogni due anni, nel 2019 e nel 2021. Nella fase di transizione, per le World Series (vinte da Land Rover BAR) sono stati usati i catamarani AC45F, che non scenderanno più in acqua nel prossimo ciclo.
La sede dell’America’s Cup 2019 verrà scelta dal vincitore della 35ima edizione, mentre le specifiche delle barche sono state indicate nel Framework Agreement. I cambiamenti alle Regole di Classe delle imbarcazioni sono stati votati a maggioranza, su proposta dell’organizzatore, con l’accordo del Defender.
La Coppa America è gestita da due organizzazioni indipendenti: l’America’s Cup Race Management supervisiona le regole e gli aspetti sportivi, mentre l’America’s Cup Event Authority detiene i diritti commerciali. Alla 35a Coppa America non partecipa il Team Luna Rossa. Dopo quattro campagne Luna Rossa si è defilata per problematiche relative alla governance dell’evento. Secondo la squadra di Patrizio Bertelli la procedura che ha portato al cambiamento della Regola di Classe è da ritenersi illegittima, poiché arrivata con la maggioranza dei voti dei concorrenti e non all’unanimità. Per Bertelli e il suo staff l’introduzione di imbarcazioni monotipo va a cozzare contro la centenaria tradizione della competizione. Luna Rossa ha precisato che il cambiamento delle regole ha determinato uno spreco di importanti risorse, già investite (per ricerca e sviluppo) sulla base del regolamento sancito nel 2014. Con l’addio dell’unica imbarcazione italiana è saltata anche la prima tappa delle World Series, che si sarebbe dovuta tenere nel giugno del 2015. A sostegno della manifestazione la Regione Sardegna aveva stanziato un milione.
In 160 anni di regate solo 4 nazioni possono vantare un’imbarcazione vincente: Stati Uniti, Nuova Zelanda, Australia e Svizzera. I campioni in carica di Oracle Team hanno vinto la prima America’s Cup nel 2010 a Valencia, contro gli elvetici di Alinghi. Gli statunitensi hanno difeso il titolo nel 2013 battendo con una storica rimonta (da 1-8 a 9-8) Emirates Team New Zealand. Il patron di Oracle Team, Larry Ellison, ha speso tra i 250 e i 300 milioni di dollari per la vittoriosa campagna svoltasi nella Baia di San Francisco. Secondo Forbes, il cofondatore dell’azienda di software Oracle vanta un patrimonio di 55,7 miliardi di dollari e al 2016 figura tra i 10 uomini più ricchi al mondo. Il Defender vanta tra i principali partners commerciali: la casa automobilistica BMW, la società italiana di orologeria Panerai, Sail Racing, Yanmar, Airbus e Parker.
Il business e la ribalta mediatica dell’America’s Cup richiama l’attenzione anche delle istituzioni. Nel 2013 il governo della Nuova Zelanda ha supportato con 35 milioni di dollari la campagna dell’Emirates Team New Zealand. Per quest’anno però, ai “kiwi” il supporto governativo si è fermato a 5 milioni di dollari, a causa del mancato successo nella precedente edizione che avrebbe riportato la competizione ad Auckland. I kiwi, però, non si sono persi d’animo e per provare a vincere si sono inventati i grinder-ciclisti, con quattro dei sei membri dell’equipaggio che oltre ad avere le braccia libere per svolgere altri compiti, usano le gambe, invece di quella delle braccia, al fine di produrre l’energia per azionare e alimentare il circuito idraulico, fondamentale in fase di virata e ripartenza.