La Gazzetta dello Sport, 24 giugno 2017
Coreani del Nord al Sud, distensione grazie all taekwondo
Se la distensione passasse dallo sport? I test missilistici della Corea del Nord di Kim Jong-un si stanno susseguendo ma da quando a Seul si è insediato Moon Jae-in – presidente eletto con la promessa di dialogo con Pyongyang – si susseguono piccoli segnali di disgelo tra i due Paesi. Infatti ai primi incontri dei giorni scorsi tra “civili” del Nord e del Sud, ieri è stato lo sport a mettere a segno un punto importante in ambito diplomatico.
LA VISITA Dopo la proposta di Moon Jae-in perché le due Coree si candidino per co-ospitare la Coppa del Mondo 2030, per la prima volta in 10 anni, una selezione nordcoreana di taekwondo guidata da Chang Ung, membro del consiglio unico del Nord, è in Corea del Sud. Durante i Mondiali partiti a Muju (Sud Corea) è prevista una dimostrazione di 15 atleti del Nord aderenti all’Itf con atleti del Sud affiliati alla Wtf. Infatti il taekwondo, disciplina che nasce in Corea, è un’arte marziale tradizionale coreana ma è stata oggetto di rivalità tra i due Paesi arrivando alla creazione di due federazioni. La Federazione mondiale taekwondo, riconosciuta dal Comitato olimpicoi internazionale e dalla Federazione internazionale taekwondo, sostenuta dalla Corea del Nord che quindi non ha mai inviato i suoi atleti di taekwondo alle Olimpiadi.
INCONTRO CON BACH La delegazione del Nord, che all’arrivo all’aeroporto internazionale di Seul è stata accolta da bambini in dobok (l’uniforme del taekwondo) che hanno omaggiato gli ospiti con collane di fiori, resterà in Corea del Sud fino a fine mese restando quindi per l’attesa visita di giovedì durante i Mondiali di Thomas Bach, presidente internazionale del Cio. In un passaggio televisivo, Chang Ung ha sottolineato come il loro viaggio sia finalizzato a una discussione con Bach sui temi di Pyeongchang. Il governo sud coreano è infatti fermamente intenzionato ad avere anche la Corea del Nord ai Giochi invernali come gesto di ulteriore distensione.
LA PROPOSTA E all’interno dell’incontro con Bach potrebbe essere sollevata l’ipotesi di portare ai Giochi invernali di Pyeongchang una selezione femminile unica di hockey ghiaccio.