La Gazzetta dello Sport, 24 giugno 2017
Il nuovo fenomeno del nuoto è Martinenghi, rana moderna: record da urlo. E ha appena 17 anni
Il pungolo del razzo Peaty scatena Martinenghi. È una rana moderna e da urlo quella di Nicolò, frequenze altissime e una tecnica che assomiglia solo vagamente a quella del migliore, dell’imbattibile Adam. Tete, come lo chiamano in famiglia, non è ancora 18enne (li compirà a Mondiali finiti, l’1 agosto), è varesino ed è allenato da un 31enne, Marco Pedoja, che dopo le batterie in 1’00”65, si mordeva la lingua: «Mannaggia quel giro di bracciata». Ma il varesino s’è aggiustato tempestivamente per la finale del Sette Colli – ultimo test pre Mondiali –, e nuotando al fianco dell’unico uomo al mondo capace di nuotare i 100 sotto i 58” (57”13 è il suo record mondiale) si regala un altro piccolo record mondiale, quello juniores, e il record italiano dei grandi, in 59”31(27”54 all’andata, 31”77 al ritorno). Fabio Scozzoli quando realizzò nel 2011, per l’argento mondiale a Shanghai, il primato di 59”42 cancellato ieri, aveva virato a 27”82, segno che questo record è caduto quasi subito, al vero battesimo internazionale a Roma del varesino al cospetto del migliore.
Confronto E Martinenghi sta lavorando per diventarlo: l’ultimo talento del nuoto italiano vale già la finale iridata, per soli 5/100 è 4° al mondo in stagione. Una scalata irresistibile, per il ragazzino che si allena a Brebbia e in vasca lunga è ancora un’avventura trovargli una piscina all’aperto in estate (a Comerio non ha neanche corsie regolari). Ma quando c’è voglia di emergere non c’è nulla che possa frenare l’impeto del campione: il nostro Peaty vuole battere prima o poi quello vero: e questa prima romana è stata l’occasione per lanciare all’inglese un messaggio chiaro. «Sono entusiasta, sorpreso, felice: il lavoro ha dato i suoi frutti, sono andato oltre i miei limiti, adoro gareggiare con questa atmosfera». Gli piace il delirio sugli spalti, e se pensa a Budapest non si scompone: «La differenza rispetto a una gara normale è solo nel tabellone, perché c’è scritto campionato del mondo». Una disinvoltura che è un segnale forte: la sicurezza cresce, i tempi aiutano a capire il salto di qualità, l’essersi liberato dai giorni di scuola, potersi allenare due volte al giorno, tutto questo porta a risultati lusinghieri, già formidabili. Se si pensa che lunedì partirà per gli Europei juniores di Netanya, si può denotare in modo lampante questo doppio binario, tra il nuotare ancora in mezzo ai ragazzini e quello che sfida senza complessi i fenomeni mondiali. «Complimenti a Nicolò, io sono carico di lavoro» fa il britannico. Nicolò è carico di entusiasmo: «Con quel passaggio di Adam mi sono fatto quasi trascinare, ma già dal primo metro mi sentivo bene. Sensazioni opposte a quelle del mattino. Questo primato è inaspettato, mi lascia a bocca aperta. Peaty? Ognuno fa la sua gara, lui ha altre caratteristiche, io gareggio su me stesso».
Emergenti E dunque non si pone limiti, se non adesso: consapevole che il Peaty al top resta ancora irraggiungibile: «Ma con il passare degli anni dirò la mia perché voglio lasciare il segno nel nuoto, che resta una passione, non un lavoro». Perciò sembrava un bambino felice con i giocattoli, quando ha potuto vivere i collegiali con i grandi: «Queste prime esperienze in nazionale sono emozioni che mi porterò tutta la vita. Affronto tutto con leggerezza, curiosità. Noi stiamo ringiovanendo la nazionale e portiamo il nostro entusiasmo. C’è complicità con i più grandi. In sei mesi, da quando ho infranto la barriera del minuto a dicembre, la mia vita è stata ribalta anche se come ragazzo non sono cambiato. Ma non mi era mai capitato di tenere la batteria del telefonino carica due giorni, vuol dire che noi giovani non è vero che perdiamo tutto il tempo a chattare». Chiamatelo rana-record: Tete, in squadra, fa già tendenza. E c’è anche un’altra emergente che fa faville: in coda alla prima giornata, nei 1500 sl, Simona Quadarella nata nel ‘98, abbatte di 2” in 16’03”55 il personale già 2° crono italiano di sempre e diventa seconda al mondo in stagione. Dopo Katie Ledecky c’è la piccola grande romana.