Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2017  giugno 24 Sabato calendario

Sebastiano Rossi: «Ai tifosi dico: non arrabbiatevi così con Donnarumma»

Il legame col mondo rossonero è sempre forte, anche a distanza di quindici anni, e d’altra parte non potrebbe essere diverso da così: Seba Rossi col Milan ha piazzato in bacheca una dozzina di titoli, conquistati in quegli anni Novanta che hanno visto il club rossonero luccicare in Italia e in Europa. Ieri Seba era a Cesena, dove ha assistito al trionfo dei baby Under 16, ma in generale è sempre vicino alle dinamiche del suo vecchio club. La vicenda Donnarumma ovviamente la sta vivendo con un’attenzione particolare, sia perché Gigio è un collega di reparto e sia perché Seba, quando era preparatore dei portieri in Primavera, aveva allenato il fratello. «Antonio lo conosco bene, e conosco anche papà Alfonso. Tutta brava gente».
Che idea si è fatto della vicenda?
«Che se ne sta parlando troppo. Gigio è un ragazzino e andrebbe lasciato stare. Si è creato un caso che a mio parere non c’è».
I tifosi si sono scagliati contro Raiola, ma anche contro di lui.
«Non vedo perché la gente se le debba prendere col giocatore. In fin dei conti è l’unico che in questa storia non ha mai aperto bocca. Non si può attaccare così un ragazzino, è una cosa davvero poco bella. Io sto dalla sua parte, anche perché è un ragazzo per bene. E di certo le sue non sono riflessioni di carattere economico».
Se le parti ricomponessero davvero, sarebbe la soluzione migliore?
«Difficile da dire. Però di una cosa sono sicuro: è una scelta che deve fare lui, qualsiasi essa sia».
Negli ultimi giorni lo descrivono piuttosto giù di morale.
«È talmente giovane che, qualsiasi cosa succederà, gli scivolerà addosso. È forte di carattere, non penso proprio che rischi di perdere la sua sicurezza. E poi, insomma, è vero che arriva dal settore giovanile, ma la prima squadra l’ha solo assaggiata. Non è un decano, supererà questo momento».
E se invece non arrivasse il rinnovo e restasse al Milan in scadenza?
«Non gli darei alcuna colpa, sarebbe comunque una scelta legittima, ma a quel punto diventerebbe una convivenza difficile, se non impossibile, perché avrebbe contro tutti: i tifosi, e in un certo senso anche il club. A quelle condizioni non potrebbe restare».
Ma ce lo vedrebbe in un altro club italiano?
«Come ho detto, deve avere la massima libertà di scelta. Spero che qualsiasi cosa succederà, sarà frutto delle sue riflessioni. Ma ne sono certo. E se resterà in Italia, beh, sarà un ottimo motivo in più per dimostrare se davvero è così maturo come tutti abbiamo visto fin qua».