la Repubblica, 21 giugno 2017
«Formigoni condannato perché corrotto con 6 milioni»
MILANO Nessuna attenuante. Roberto Formigoni è stato condannato, lo scorso dicembre, a sei anni per corruzione perché dal processo sono emersi «gravi fatti posti in essere dalla più alta carica politica della Regione Lombardia per un lungo periodo di tempo, con particolare pervicacia, con palese abuso delle sue funzioni, in modo particolarmente callido e spregiudicato, per fini marcatamente di lucro e con grave danno per la Regione».
Nell’inchiesta dei pm Laura Pedio e Antonio Pastore e del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza, l’ex governatore è considerato il beneficiario di un flusso di denaro e utilità per condizionare la politica sanitaria regionale, a favore della clinica Maugeri e dell’ospedale San Raffaele. Una ricostruzione fatta propria dal tribunale, secondo cui «le utilità corrisposte» al politico «in esecuzione dell’accordo corruttivo, tra il 2006 ed il 2011, sono stimabili nell’ordine di almeno sei milioni di euro, a fronte di circa 120 milioni e di circa 180 milioni che, nello stesso periodo, vengono erogati dalla Regione rispettivamente a Fondazione Salvatore Maugeri e Ospedale San Raffaele».
A dicembre, insieme a Formigoni erano stati condannati anche il faccendiere Pierangelo Daccò (9 anni e 2 mesi) e l’ex assessore lombardo Antonio Simone (8 anni e 8 mesi), considerati i presunti collettori delle tangenti per il politico, oltre all’ex direttore amministrativo della Maugeri, Costantino Passerino (7 anni) e all’imprenditore Carlo Farina (3 anni e 4 mesi). Nelle motivazioni, indicato l’elenco delle utilità – tra vacanze, viaggi, denaro contante, villa in Sardegna – in «concomitanza agli interventi legislativi a favore delle due cliniche».