Corriere della Sera, 20 giugno 2017
Madonna scopre una promessa in casa. Il figlio David giocherà nel Benfica
La mano accarezza la chitarra, la voce è dolce e profonda, il sound ipnotico. A undici anni David di carte per sfondare nel mondo della musica ne avrebbe un mazzo: il talento naturale, e un’insegnante da 400 milioni di dischi venduti, sua mamma. Lei è Madonna, la regina del pop, una carriera infinita costellata di premi (7 Grammy) e di tour da tutto esaurito. Ma lui ha altro per la testa, il pallone, come tutti i ragazzini a quell’età.
David Banda, nato in Malawi da una famiglia poverissima e adottato dalla cantante quando aveva pochi mesi, è alto, atletico e veloce. E pare che abbia anche un destro preciso e potente. Tanto da convincere il Benfica a dargli una chance: giocherà nelle giovanili dello storico club di Lisbona, i provini sono andati bene. David per più di un mese si è allenato con l’Under 12 e ha anche assistito alla vittoria nel derby con il Porto per 2-1. Seguiva il match da bordo campo e appena terminato – raccontano – si è precipitato ad abbracciare i suoi futuri compagni. Mentre la mamma faceva la spola fra New York e la capitale portoghese, con tanto di selfie con la tradizionale camisa rossa che fu di Eusebio e visita allo Estadio da luz. È presto per dire se il bambino diventerà un campione, ma Lady Ciccone ci crede davvero e su Instagram lo ha già ribattezzato «My champion». Aveva già esultato vedendolo segnare con la divisa del Psg, il bambino infatti si è fatto le ossa in una delle accademie del club francese, quella di Miami, dove ha giocato fino all’anno scorso.
A 58 anni Madonna si sarebbe convinta a trasferirsi a Lisbona con la famiglia (Mercy e le gemelline Esther e Stella, gli altri due figli naturali, Lourdes e Rocco, vivono in Michigan e a Londra), per aiutare la carriera sportiva di David. Per l’istruzione ha scelto un liceo francese, mentre come dimora una sontuosa villa a Sintra da sette milioni di euro. Tutto perfetto, fin qui. Perché oltre alle capacità tecniche David dovrà dimostrare di sapere reggere l’assedio di telecamere e paparazzi che già lo accompagnano in ogni sua uscita. Un altro giovanissimo dal cognome ingombrante ha mollato il calcio perché non ne poteva più. Si chiama Brooklyn Beckham.