19 giugno 2017
APPUNTI PER GAZZETTA - ALTRI SHAHID A LONDRA E A PARIGICORRIERE.ITUn atto terroristico contro i musulmani: è questo il senso dell’attacco della scorsa notte a Londra quando, poco dopo la mezzanotte locale di lunedì notte (l’una di notte in Italia) un furgone ha travolto alcune persone a Seven Sisters Road, nella zona di Finsbury Park
APPUNTI PER GAZZETTA - ALTRI SHAHID A LONDRA E A PARIGI
CORRIERE.IT
Un atto terroristico contro i musulmani: è questo il senso dell’attacco della scorsa notte a Londra quando, poco dopo la mezzanotte locale di lunedì notte (l’una di notte in Italia) un furgone ha travolto alcune persone a Seven Sisters Road, nella zona di Finsbury Park. Il bilancio, per ora ancora provvisorio, parla di un morto e 10 feriti, di cui due meno gravi curati sul posto. L’autista del mezzo, che è risultato noleggiato in Galles, è stato arrestato. Si tratta di un uomo bianco di 47 anni, non noto ai servizi di sicurezza britannici: dovrà rispondere di terrorismo, istigazione al terrorismo, omicidio e tentato omicidio. Al momento dell’arresto è stato portato in ospedale per controlli prima del trasferimento in carcere. Secondo alcuni testimoni avrebbe gridato: «Uccido tutti i musulmani». Per Scotland Yard non ci sono dubbi: «È stato un atto terroristico». La polizia ha confermato che l’attentatore ha agito da solo e «non c’era nessun altro nel furgone», una circostanza confermata anche dalla premier Theresa May in conferenza stampa.
La vittima e la sicurezza
La vittima è un uomo che aveva già un malore, forse un attacco di cuore in corso, a cui stavano prestando soccorso i fedeli appena usciti dalla moschea (ma è «ancora prematuro per dire se la sua morte sia frutto dell’attentato», dice la polizia). Intanto la zona è stata isolata, poliziotti dispiegati in tutta la città e rafforzata la presenza di polizia nei luoghi di culto a Londra dopo l’attacco terroristico alla moschea di Finsbury Park. Scattate anche perquisizioni a Cardiff, in Galles, ma le forze di sicurezza non hanno precisato se si tratta del domicilio dell’uomo arrestato, di cui non sono state rese note le generalità. Scotland Yard si è impegnata a «proteggere i musulmani» nei loro luoghi di preghiera a Londra, rafforzando la sorveglianza fin dai «prossimi giorni». E il sindaco laburista Sadiq Khan ha lanciato una stoccata al governo: «Lo vado dicendo da 13 mesi - ha sottolineato Khan - che sono preoccupato per le risorse alla Met Police».
shadow carousel Londra, furgone contro pedoni a Finsbury Park. Le prime immagini Londra, furgone contro pedoni a Finsbury Park. Le prime immagini Londra, furgone contro pedoni a Finsbury Park. Le prime immagini Londra, furgone contro pedoni a Finsbury Park. Le prime immagini Londra, furgone contro pedoni a Finsbury Park. Le prime immagini Londra, furgone contro pedoni a Finsbury Park. Le prime immagini Londra, furgone contro pedoni a Finsbury Park. Le prime immagini Londra, furgone contro pedoni a Finsbury Park. Le prime immagini Londra, furgone contro pedoni a Finsbury Park. Le prime immagini Londra, furgone contro pedoni a Finsbury Park. Le prime immagini PrevNext
Il Muslim Council parla di «atto deliberato»
Il Consiglio musulmano britannico ha definito l’attacco «la manifestazione più violenta di islamofobia» e ha esortato le autorità britanniche a rafforzare la sicurezza intorno alle moschee del Regno Unito. «Durante le settimane e nei mesi precedenti, i musulmani hanno sopportato molti incidenti di islamofobia e questa è la manifestazione più violenta fino ad oggi», ha dichiarato il segretario generale del Consiglio, Harun Khan, preoccupato della fine del mese del Ramadan e alla celebrazione di Eid «con molti musulmani che vanno nelle moschee locali». Per questo «ci aspettiamo che le autorità aumentino la sicurezza al di fuori di questi luoghi». Condanna anche dal presidente del Congresso ebraico europeo, Moshe Kantor, che ha parlato di «un ignobile attacco contro fedeli musulmani nel loro santo mese di Ramadan» e ha rivolto un messaggio di solidarietà ai «fratelli e sorelle» islamici.
Il tentativo di linciaggio
Secondo quanto riferiscono i media locali, l’uomo arrestato sarebbe un bianco e senza barba, «grosso, fisicamente forte e chiaramente inglese». Sarebbe sceso dal veicolo con un coltello in mano e avrebbe colpito almeno una persona. Poi sarebbe stato coinvolto in una colluttazione: gli agenti lo hanno «sottratto» alla folla, pronta a linciarlo, per arrestarlo. Finnsbury Park è stato in passato un `bunker´ del radicalismo islamico a Londra: vi ha predicato una decina di anni fa Abu Hamza e l’ha frequentata ancor prima Ruchard Reid, l’uomo che nel 2001 cercò di far esplodere un ordigno nascosto nella sua scarpa su un volo Parigi-Miami dell’American Airlines. Tuttavia, dopo essere stato chiusa d’autorità per un certo periodo, ha riaperto con una nuova leva di leader alla sua guida che si mostrano impegnati nel dialogo interreligioso.
May: «Londra non si arrende all’odio»
L’attacco contro i fedeli musulmani della notte scorsa all’uscita della moschea londinese di Finsbury Park «è ripugnante esattamente come gli altri atti di terrorismo che hanno colpito il Regno Unito, dalla strage di Manchester del 22 maggio all’attentato di London Bridge e Borough Market del 3 giugno» ha detto la ministra britannica Theresa May che ha presieduto in mattinata una riunione del Comitato di emergenza Cobra, integrata dai principali ministri e rappresentanti delle forze dell’ordine. May ha sottolineato che in Gran Bretagna, in questi anni, «c’è stata troppa tolleranza nei confronti dell’estremismo» ma che Londra non si arrende all’odio e nemmeno tutto il Regno Unito. Elogiato anche l’operato della polizia: «Ha risposto in un minuto» dopo avere ricevuto la segnalazione telefonica di un furgoncino che si era scagliato sulla folla e «ha dichiarato che era un atto terroristico entro otto minuti». Dopo la conferenza stampa, May è andata alla moschea di Finsbury Park per partecipare ad una preghiera collettiva per le vittime. Sul posto è arrivato anche il leader dell’opposizione laburista, Jeremy Corbyn.
Le reazioni politiche
«Sono totalmente scioccato per quello che è successo a Finsbury Park ieri notte», ha scritto in un Tweet Jeremy Corbyn: il leader del Labour è tra i primi a reagire. Il sindaco di Londra, il musulmano Sadiq Khan, ha parlato di «orribile attentato terroristico». «Londinesi innocenti sono stati colpiti», ha dichiarato in un comunicato, «molti dei quali stavano terminando le preghiere del mese sacro di Ramadan».Sull’attentato è arrivato anche il commento di Brendan Cox, il vedovo di Jo Cox, la deputata laburista contraria alla Brexit, che fu uccisa l’anno scorso alla vigilia del referendum sull’uscita della Gran Bretagna dall’Ue.
CORRIERE.IT
Torna la paura a Parigi. Un uomo al volante di un’auto si è diretto volontariamente contro un furgone della polizia sugli Champs-Elysées. Il veicolo avrebbe preso fuoco dopo l’urto contro la camionetta delle forze dell’ordine. Il ministro dell’Interno francese Gerard Collomb ha fatto sapere che all’interno della macchina sono state ritrovate bombole di gas e dell’esplosivo.
Nessuna vittima, tranne l’uomo al volante dell’auto, che era stato estratto dal veicolo in fiamme. Fonti degli Interni fanno sapere che si è trattato di un atto di «terrorismo», di un attacco «deliberato» contro la Gendarmerie. Indaga la procura antiterrorismo.
L’assalitore
L’assalitore è un individuo di 33 anni, conosciuto dall’intelligence, nato nel 1985 ad Argenteuil e schedato S, la sigla utilizzata per i sospetti radicalizzati, si legge su «Le Parisien». Aveva con sé un kalashnikov e delle munizioni, avrebbe progettato di far esplodere le bombole di gas.
La dinamica
L’uomo al volante di una Renault Mégane ha affiancato a destra il veicolo dei gendarmi che scendeva gli Champs Elysées in direzione di Place de la Concorde, più o meno all’altezza del Rond Point, e lo ha colpito. L’auto, che portava all’interno una bombola di gas, ha preso fuoco, e sono stati i gendarmi a estrarre il conducente, che è stato visto giacere a terra privo di sensi.
Le armi
Dentro l’auto è stato ritrovato un Kalashnikov e altre armi. Sono intervenuti gli artificieri per mettere in sicurezza la zona. L’inchiesta è stata affidata alla sezione anti-terrorismo della procura di Parigi e sul posto è intervenuto il ministro dell’Interno, Gérard Collomb, che ha confermato «un attacco che aveva per bersaglio le nostre forze di sicurezza». La zona è stata chiusa al traffico, e due stazioni della metropolitana - Concorde e Champs Élysées-Clémenceau - sono state chiuse.
A poca distanza dall’Eliseo
Tutto è avvenuto davanti al commissariato dell’VIII arrondissement, a poche centinaia di metri dall’Eliseo dove questa sera il presidente Macron riceverà il re di Giordania. Poco distante c’è anche l’ambasciata statunitense. La zona è stata transennata, evacuato il teatro Marigny, sospeso il funzionamento delle linee 1 e 13 della metropolitana. A fine aprile un 39enne, Karim Cheurfi, aveva aperto il fuoco contro la polizia proprio sugli Champs-Elysées uccidendo un agente. «Ancora una volta le forze di sicurezza in Francia sono state colpite con questo tentativo di attentato» ha detto il ministro dell’Interno Gerard Collomb che ha poi aggiunto come quanto avvenuto confermi «l’alto livello di minaccia» terroristica.
REPUBBLICA.IT
Un furgone è piombato su un gruppo di fedeli musulmani a Finsbury Park a nord di Londra. Una persona è morta e ci sono almeno dieci feriti, tre dei quali sono gravi. Sono tutti musulmani. È accaduto a Seven Sisters Road, in una zona dove ci sono almeno quattro moschee, al termine del ’taraweeh’, le preghiere che si fanno a tarda notte durante il mese sacro del Ramadan.
LA MAPPA: L’ATTENTATO NEI PRESSI DELL’EMIRATES STADIUM La polizia ha arrestato Darren Osborne, un uomo di 48 anni, secondo il Guardian padre di quattro figli, sconosciuto ai servizi di sicurezza britannici negli ambienti dell’estremismo o dell’estremismo di estrema destra, che prima dell’intervento delle forze di polizia, era stato bloccato dalla folla e buttato a terra. L’uomo, nei cui confronti sono state formalizzate le accuse e dovrà rispondere di terrorismo, istigazione al terrorismo, omicidio e tentato omicidio, dalle immagini catturate appare di pelle bianca e corpulento. Dopo l’attacco è stato portato in ospedale "a titolo precauzionale" e, una volta dimesso, sarà interrogato in un commissariato. Sul veicolo utilizzato c’è la scritta della compagnia di noleggio Pontyclun Van Hire, a pochi chilometri da Cardiff, nel Galles.
Odio contro i musulmani. Al contrario di quanto sostenuto da alcuni testimoni, il vice-commissario responsabile delle indagini e coordinatore nazionale per l’antiterrorismo, Neil Basu, ha dichiarato che l’uomo a bordo del furgone era da solo. Molti presenti hanno riferito di averlo sentito gridare frasi di odio contro i musulmani.
Stroncato da un malore. Basu ha anche affermato che la vittima probabilmente non è morta per l’attentato. È possibile che l’uomo avesse già un malore, forse un attacco di cuore in corso, quando il van si è lanciato sulla gente che in quel preciso momento stava tentando di rianimarlo.
May: "Londra non si arrende". "L’attacco contro i fedeli musulmani della notte scorsa all’uscita della moschea londinese di Finsbury Park é ripugnante esattamente come gli altri atti di terrorismo che hanno colpito il Regno Unito, dalla strage di Manchester del 22 maggio all’attentato di London Bridge e Borough Market del 3 giugno. Londra non si arrende all’odio e nemmeno tutto il Regno Unito", ha commentato la premier Theresa May che, dopo una riunione di emergenza del comitato Cobra, si è recata sul luogo dell’attentato e si è intrattenuta con l’imam all’interno della moschea. Subito dopo, all’uscita, è stata contestata da un passante che le ha gridato: "Mrs May, come mai è stata così veloce questa volta?" , con riferimento alle polemiche sulla sua presenza alla Grenfell Tower. L’allarme - La prima segnalazione alla polizia è arrivata quando a Londra erano trascorsi venti minuti dopo la mezzanotte, all’una e venti e in Italia. L’episodio è avvenuto nei pressi di una moschea nei giorni del Ramadan e alcune testimonianze apparse sui social network mostrano immagini della reazione della gente contro l’uomo arrestato. Londra, furgone sulla folla a Finsbury Park: le prime immagini Navigazione per la galleria fotografica 1 di 17 Immagine Precedente Immagine Successiva Slideshow L’ANALISI: COLPITO LUOGO SIMBOLO DELLA JIHAD INGLESE di GIANLUCA DI FEO
Con un tweet, il Consiglio musulmano, organizzazione che rappresenta i musulmani britannici, ha riferito di essere stato informato che il van si è lanciato contro i fedeli all’uscita dalla moschea: "La nostra preghiera va alle vittime". E viene lanciato un appello alle autorità perché si incrementi la sicurezza nei pressi delle moschee.
Il furgone usato per l’attacco
Condividi Il racconto di una testimone italiana. Tra le prime persone ad accorrere sul luogo dell’attacco c’era Elena, una ragazza italiana che vive a pochi metri dalla moschea. A Repubblica racconta che si trovava davanti alla sua abitazione quando ha sentito un botto e urla angoscianti e ha subito chiamato i soccorsi. È stata lei ad aggiornare al telefono i medici sulle condizioni delle persone investite. Riferisce di almeno cinque persone coinvolte: "Tre erano a terra, una aveva sangue sul volto e si lamentava: era rimasta sotto al furgone e le persone presenti l’avevano tirata fuori. C’era un altro ferito che non si muoveva: un’infermiera uscita dalla moschea ha provato a rianimarla aspettando l’ambulanza che però è arrivata solo dopo venti minuti". Nel frattempo era già accorsa la polizia. La persona a bordo del van è stata bloccata dalla folla che si è scagliata contro il sospettato e il suo volto appariva tumefatto quando gli agenti l’hanno portato via. Anche Elena ha raccontato che altre due persone sarebbero state viste fuggire dal furgoncino. La polizia, però, ha dichiarato che al momento non risultano altri complici. Le indagini, comunque, continuano. Alcune zone del quartiere sono state isolate per effettuare controlli.Il presunto attentatore fermato dalla polizia
Condividi Linciaggio evitato - "Grazie all’imam Mohammed Mahmoud il cui coraggio ha aiutato a calmare la situazione dopo l’incidente e a impedire ulteriori danni e perdite di vite", scrive la Muslim Welfare House, dopo che l’imam della moschea di Finsbury Park ha protetto dal linciaggio della folla il conducente del furgone. Londra, attacco a Finsbury Park: attentatore rischia il linciaggio, poi la folla lo immobilizza Condividi La rabbia - "Chiunque ha fatto questo, lo ha fatto per colpire delle persone e questo é terrorismo", ha dichiarato Mohammed Kozbar, leader della moschea di Finsbury Park. "È un attacco terroristico, come lo abbiamo chiamato a Manchester, a Westminster e a London Bridge", ha aggiunto Kozbar. Londra, furgone su folla a Finsbury Park: musulmani pregano sul luogo dell’attacco Navigazione per la galleria fotografica 1 di 5 Immagine Precedente Immagine Successiva Slideshow Londra, attacco alla moschea di Finsbury Park: l’arresto del sospettato e i soccorsi Condividi Le reazioni. Il leader dell’opposizione laburista britannica si è detto "totalmente scioccato" dell’episodio. Jeremy Corbyn, la cui circoscrizione elettorale è proprio quella di Islington North, il quartiere di Londra settentrionale dove è avvenuto l’attentato, si è recato sul posto in visita alla gente del quartiere: "Si cerca di spargere il terrore per le strade, l’unica risposta è che le comunità siano più forti e stiano unite". Dopo le dichiarazioni è entrato nella moschea in compagnia del deputato David Lammy. Al suo passaggio, qualcuno gli ha gridato: "Ti amo. I musulmani ti amano". Londra, il messaggio alla fermata metro di Finsbury Park: "I tempi duri passano, le persone forti restano unite" Navigazione per la galleria fotografica 1 di 4 Immagine Precedente Immagine Successiva Slideshow Immediate le reazione di politici e capi religiosi, che hanno fermamente condannato l’attentato Anche la figlia del presidente americano ha espresso il suo cordoglio. Ivanka Trump ha twittato "affetto e preghiere" per le vittime di Finsbury Park. E ha aggiunto: "Dobbiamo rimanere uniti contro l’odio e gli estremismi di qualsiasi natura" A celebrare l’attacco di Finsbury Park, i suprematisti bianchi. Lo riporta Site, l’organizzazione americana specializzata nel monitoraggio delle attività terroristiche nel mondo. In un comunicato affermano: "C’è speranza per i britanniciREPUBBLICA.IT
NEL CUORE di Parigi, sugli Champs Elysées, un’auto si è schiantata contro una camionetta della gendarmerie e ha preso fuoco subito dopo l’impatto. Il conducente, estratto dai poliziotti dall’abitacolo in fiamme, aveva una pistola addosso ed è stato dichiarato morto. Secondo il quotidiano Le Parisien, si trattava di 31enne nato ad Argenteuil, in Val-d’Oise, già noto ai servizi di intelligence. Era schedato con la "fiche S". Nella sua auto sono state ritrovate una bombola di gas, un kalashnikov e delle cartucce. Sulla vicenda sta indagando l’Antiterrorismo. Parigi, auto su camionetta della polizia: tensione sugli Champs-Elysées Condividi Lo scontro è avvenuto intorno alle 15:45, in poco tempo il posto è stato raggiunto da decine di volanti della polizia. I gendarmi hanno creato un cordone di sicurezza e con un tweet la prefettura della capitale francese ha chiesto ad abitanti e turisti di evitare la zona. Per motivi di sicurezza è stata chiusa la fermata metro Champs-Elysées Clemenceau. Secondo una fonte della gendarmerie, l’attentatore voleva far esplodere una bombola di gas ma non ci sarebbe riuscito. Dopo circa un’ora la prefettura, con un altro tweet, ha fatto rientrare l’allarme: "Situazione sotto controllo, non ci sono feriti né tra i civili né tra le forze dell’ordine". Il testimone. Un giornalista di Liberation che si trovava sugli Champs Elysées con il suo scooter, Eric Favereau, racconta di avere visto una "implosione" all’interno del veicolo. "Ho visto un’implosione nell’abitacolo del veicolo fermo, con un getto di fiamma che è uscito fuori - ha raccontato - Erano circa le 15.45 e ho visto una colonna di camionette della gendarmerie provenire da l’Etoile e prendere gli Champs-Elysées. Si sono fermate 300 metri prima della rotonda del Grand-Palais, davanti c’era sembrava bloccarle, messo un po’ di traverso. Dei gendarmi sono scesi dalle loro vetture e a quel punto ho visto l’implosione. I gendarmi si sono precipitati nel loro camion per prendere alcuni strumenti e hanno rotto i vetri dell’auto da cui hanno tirato fuori un uomo che hanno poi messo a terra, mentre gli altri con gli estintori stavano provando a spegnere il fuoco". Parigi, auto contro furgone della polizia: le foto degli Champs-Elysées transennati Navigazione per la galleria fotografica 1 di 23 Immagine Precedente Immagine Successiva Slideshow La fiche S. Secondo il quotidiano francese Le Parisien l’attentatore sarebbe un uomo di 31 anni, nato ad Argenteuil in Val-d’Oise, già noto all’intelligence: era attenzionato con la fiche S, utilizzata per segnalare i soggetti radicalizzati pericolosi per lo Stato.
Nel mirino. "L’aggressore degli Champs-Elysées è morto" - ha riferito il ministro dell’Interno francese Gérard Collomb arrivato sul posto - Ancora una volta le forze di sicurezza in Francia sono state colpite con questo tentativo di attentato sugli Champs-Elysées". Collomb ha poi aggiunto che quanto accaduto conferma l’"alto livello di minaccia terroristica" e la necessità di varare la nuova legge antiterrorismo promessa dal presidente Emmanuel Macron.
I precedenti. Era il 6 giugno quando, al grido di "Lo faccio per la Siria", Farid Ikken scatenò il panico davanti al sagrato di Notre-Dame aggredendo alcuni poliziotti con un martello. In quel caso l’attentatore, neutralizzato dalle forze di sicurezza, non era noto ai servizi e proveniva dalla Val-d’Oise, stesso dipartimento dell’ Île-de-France in cui era nato l’aggressore di oggi. Ancora prima, il 20 aprile, a pochi giorni dal primo turno delle elezioni presidenziali, proprio sugli Champs Elysées si era verificato un altro attacco sempre contro le forze dell’ordine: il suo autore, Karim Cheurfi, aveva sparato e ucciso un poliziotto e ferito altri due prima di essere colpito a sua volta. In entrambi i casi gli aggressori si erano definiti "soldati del Califfo".
Dal gennaio 2015 la Francia ha subito diversi attacchi terroristici. Attentati che in totale hanno portato alla morte di 239 persone