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 1956  luglio 26 Giovedì calendario

Il Primo ministro Eden ha convocato a tarda sera i rappresentanti diplomatici di Usa e Francia per esaminare la  situazione creata dalla decisione di Nasser di nazionalizzare Suez

Il Primo ministro Eden ha convocato a tarda sera i rappresentanti diplomatici di Usa e Francia per esaminare la  situazione creata dalla decisione di Nasser di nazionalizzare Suez. Hanno  partecipato alla riunione il  ministro degli Esteri Selwyn Lloyd, il Lord cancelliere, Kilmuir, e il Lord presidente del  Consiglio, Salisbury. In precedenza Eden aveva conferito per un’ora con i tre capi di stato maggiore dell’Esercito, dell’Aviazione e della Marina. Non sarebbe da escludersi la possibilità di una rioccupazione del Canale di Suez da parte della Gran Bretagna. A termini del  trattato anglo-egiziano, la zona può essere rioccupata dagli inglesi in caso di minaccia di guerra.

Il Governo inglese intenderebbe chiedere la convocazione del Consiglio di sicurezza dell’Onu giustificandola col timore «che si verifichino incidenti fra le autorità egiziane e le navi straniere in transito per il Canale». Stasera un’alta personalità britannica ha fatto alla  stampa la seguente dichiarazione: «L’Egitto non ha  diritto di  espropriare la Compagnia di Suez. L’Egitto è vincolato agli accordi in materia fino al novembre 1968. Nasser si troverà in una grave difficoltà dopo il suo  annunzio. La Compagnia del Canale di Suez — ha soggiunto — non è  abilitata a ricorrere alla  giustizia internazionale, ma  potrebbero farlo i Paesi che hanno interessi in essa, come  Francia, Gran Bretagna, Stati  Uniti e Paesi arabi».

Il Canale di Suez è lungo 160 chilometri da Port Said a Suez. Esso fu ufficialmente aperto il 17 novembre 1869. Sei anni dopo, l’allora Primo ministro britannico Disraeli  acquisto 176.602 azioni del  Canale di Suez per 3.976.582 sterline dal Khedivè Ismail.  Attualmente la Gran Bretagna è in possesso di 196.034 azioni privilegiate e 157.470 azioni normali su un totale  rispettivamente di 437.002 e 362.998.  Legalmente la Compagnia del Canale è egiziana, ma la sua sede amministrativa è a Parigi. L’importanza economica,  oltre che strategica, del Canale è data dal fatto che nove  decimi del petrolio destinato  all’Occidente vi passano  abitualmente.