Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 1954  ottobre 30 Sabato calendario

Arrestato ad Alessandria d’Egitto Hassan el Hodeiby, capo dei Fratelli musulmani e mente del fallito attentato a Nasser

Con la decisione presa dal Governo del colonnello Nasser di sciogliere l’organiszazione della Fratellanza musulmana, la situazione interna egiziana è entrata in una fase di acuta lotta tra gli elementi  nazionalisti più intransigenti e il  Governo, il quale intende  normalizzare la posizione dell’Egitto in politica estera, onde poter dedicarsi con maggiore energia ai problemi della ricostruzione interna ed economica del  Paese. Sembra ormai assodato,  infatti, sulla base delle  dichiarazioni che sarebbero state rese alla polizia da Mahmud Abdel Latif, l’uomo che attentò alla vita del Capo del Governo  egiziano, che i responsabili del  tentato assassinio sarebbero  appunto numerosi dirigenti della Fratellanza musulmana,  mentre il Latif avrebbe avuto  soltanto la funzione di esecutore materiale. Fra i primi arrestati, fin  dalla giornata di ieri, si trova il segretario generale  dell’organizzazione, Abdel Kader Uda.

Ma la notizia sensazionale in proposito è del pomeriggio di oggi, e consiste nell’arresto,  annunciato dal ministro  dell’Interno egiziano, del capo della disciolta Fratellanza, la  suprema guida Hassan el Hodeiby. Costui viveva sotto falso  nome in una villa ad Haggar el Nawatia, nei sobborghi di  Alessandria, ed è stato scoperto  dalla polizia nel suo nascondiglio questa mattina all’alba e  tradotto al Cairo sotto forte  scorta armata. Le accuse rivoltegli da Nasser consistono nell’«aver abusato della religione per  cercare d’impadronirsi del potere».

Che il Governo egiziano  intenda fare sul serio questa  volta, è provato dal fatto che,  oltre ai maggiori capi, ben mille persone si trovano già in  carcere, e fra di esse parecchi  altri dirigenti di grado elevato della Fratellanza musulmana. Non sembra che questa volta i capi della Fratellanza  musulmana possano contare  sull’appoggio dell’opinione, pubblica, la quale è stanca dopo mesi di agitazioni e preoccupata per le condizioni economiche del  Paese