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 1958  luglio 14 Lunedì calendario

Il petrolio in mano a Nasser

Dopo la crisi di Suez, gli inglesi e i francesi tentarono di fermare Nasser, ma gli americani glielo impedirono. Allora «in tutti i Paesi del Medio Oriente, echeggiarono gli urli di trionfo di Radio Cairo. E la gente constatava che  Nasser dall’amicizia con la  Russia aveva ottenuto armi e  prestigio, mentre gli amici  dell’Occidente — Chamoun del Libano, i re Hascemiti, Nuri Said in Irak — non ottenevano dall’America aiuti di cui avevano bisogno, e la vita diventava per loro  sempre più difficile. E Nasser  andò avanti: si annesse la Siria e non lo fermarono. Con un cenno fece cadere Saud — « il gran re Saud » — su cui  aveva puntato Foster Dulles. E non lo fermarono. Poi, i suoi scherani si sono infiltrati nel Libano e là combattono per buttare giù il Governo di  Chamoun. E ora la tragedia di Bagdad. Il re, il principe  ereditario Abdul Illah, il primo ministro Nuri Said hanno pagato il prezzo della loro amicizia per l’Occidente» (da un articolo di Augusto Guerriero).