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 1976  giugno 22 Martedì calendario

Il paese ha scelto di turarsi il naso

L’area laica è crollata, l’area socialista indietreggia, democristiani e comunisti polarizzano i voti delle rispettive aree di centro e di sinistra, il Msi resiste. Democrazia proletaria e radicali non vanno oltre affermazioni simboliche: questo è il quadro che emerge da una prima lettura dei risultati elettorali. Da essa si ricava una conclusione e cioè che, se la Dc e i socialisti si terranno fermi alle rispettive posizioni dichiarate durante la campagna elettorale, il nuovo Parlamento è ingovernabile.
Ma prima di pensare alla composizione della futura maggioranza, poniamoci qualche domanda per capire le ragioni di quanto è accaduto. Prima domanda: perché i laici sono crollati? La risposta è abbastanza semplice anche se poco consolante: sono crollati perché non sono mai stati «laici», cioè non hanno mai interpretato seriamente e rigorosamente profonde correnti ideali, ma semplici e mediocri interessi. Essere liberale o essere socialdemocratico era, da molti anni ormai, una semplice «variante» che essere democristiano. Nel momento della «stretta» e del pericolo, quando la Dc ha disperatamene chiamato all’appello, le «varianti» sono state cancellate. Ha retto stentatamente i partito repubblicano, proprio perché esse rappresentavano convinzioni più radicate.
Seconda domanda: perché i socialisti hanno indietreggiato? È una domanda abbastanza retorica, alla quale se ne potrebbe opporre un’altra: e perché mai avrebbero dovuto avanzare? Il Psi occupa tuttora una posizione centrale nello schieramento politico post-elettorale, ma è un partito rattrappito da una meritata anche se non catastrofica sconfitta. Il suo gruppo dirigente è il più vecchio, il suo apparato è al tempo stesso il più debole ed il più restio alle novità. Se non cambia con la massima rapidità, alla prossima scadenza elettorale anche il Psi seguirà la sorte toccata questa volta ai «laici».
I comunisti ottengono un premio ampiamente meritato, il salto in avanti più cospicuo rispetto alle precedenti elezioni politiche e di gran lunga quello realizzato da loro. Questa circostanza, oltre al peso numerico della sinistra nel suo complesso, impone ai socialisti un’attenta riflessione sulle decisioni da prendere nei prossimi giorni. Un loro rientro nell’area del centro-sinistra dopo gli impegni assunti pubblicamente e dopo un risultato così netto, può forse consentire una precaria maggioranza parlamentare, ma porrebbe le premesse della scomparsa del partito socialista quale forza politica autonoma.
Il formidabile recupero della Dc infine sta a significare che una larga fetta di elettori, in precedenza orientati verso i minori partiti di destra e di centro, ha seguito il consiglio di Indro Montanelli: «turatevi il naso, ma votate Dc». Hanno fatto esattamente così. Per ora con un risultato: di aumentare l’ingovernabilità di questo paese.