Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 1957  marzo 14 Giovedì calendario

Lo Scià di Persia ha lasciato Soraya

BONN – L’ultima notizia pervenuta ieri a tarda ora da Teheran annunciava che i ritratti di Soraya erano andati  rapidamente sparendo nel corso  della giornata dagli uffici  pubblici e dai molti negozi in cui figuravano accanto a quelli dello Scià e ciò aveva lasciato prevedere a Bonn che, da un momento all’altro, sarebbe  stato pubblicato l’atteso  comunicato ufficiale sullo  scioglimento del matrimonio dei due  augusti coniugi. Difatti, la  radio germanica diramava  stamane la decisione di Teheran nella sua prima emissione  delle otto. Più tardi, l’addetto stampa dell’Ambasciata dell’Iran presso la Repubblica  federale asseriva che anche  Soraya l’aveva appreso, come  tutti gli altri comuni mortali,  dalla radio e dai giornali.  Questo è vero solo in parte.
Soraya non sapeva quando esattamente il comunicato  sarebbe stato reso di pubblica  ragione, ma era stata informata che lo si sarebbe diramato  nello spazio di tre giorni, fra  giovedì 13 e sabato 15. Tutto era stato concordato. Lo Scià aveva voluto che il  testo del comunicato fosse  sottoposto all’approvazione di  Soraya e anche concordato è  stato il comunicato di Soraya, diffuso successivamente per mezzo dell’ agenzia ufficiosa germanica. Se ora ci si  appresta a leggere con attenzione i due comunicati, appare  chiaramente, attraverso le stesse parole dei protagonisti, il  doloroso dramma cui li ha  condannati la ragione di Stato e al quale essi, specialmente Reza Pahlavi, avevano tentato di sottrarsi cercando vanamente una soluzione di compromesso.
Lo Scià ha annunciato lo scioglimento del matrimonio con la donna che certo  ancora ama «con profondo  turbamento», ne indica l’esclusiva ragione nella mancanza  dell’erede al trono che Soraya non ha potuto dare, tiene a  sottolineare di essersi dovuto  inchinare all’opinione espressa dal Consiglio della Corona, il  quale ha ritenuto indispensabile un principe ereditario «per  la sicurezza della Nazione, per la conservazione della monarchia costituzionale, per evitare  disordini nel Paese».

Leggi qui l’articolo di Massimo Caputo per il Corriere della Sera