2 aprile 1957
Cade il governo di Teheran dopo il massacro di tre americani
Le dimissioni del Primo ministro Hussein Ala hanno provocato una situazione gravissima in Persia. In molti ambienti occidentali della capitale persiana si nutre il timore che il Paese sia ad una svolta della sua politica filooccidentale e che la salita al potere del nuovo Primo ministro nominato dallo Scià, Manucheher Eghbal, possa rappresentare un ritorno a certe posizioni di forza che hanno caratterizzato il periodo della permanenza al potere di Mossadeq. L’attuale crisi della situazione persiana si connette direttamente all’ondata di sfiducia che ha colpito il Governo del filo-occidentale Hussein Ala in seguito alla uccisione dei tre americani, i coniugi Carroll ed un loro amico, da parte di banditi appartenenti alle tribù selvagge della zona sud-orientale. In seguito al rinvenimento del cadavere orrendamente mutilato della signora Carroll, avvenuto domenica scorsa in una solitaria e desolata vallata del Belucistan, il capo dell’amministrazione americana degli aiuti all’ Iran ha deciso di sospendere la distribuzione di tali aiuti e tutte le operazioni in corso nella concessione di assistenza alla popolazione iraniana. Pertanto il Governo di Ala si è trovato di fronte alla responsabilità di aver provocato al Paese gravissimi danni. Insieme ad Ala si sono dimessi anche tutti i ministri. L’inseguimento del bandito Dad Shali sulle montagne lungo il confine con il Pakistan continua con grande spiegamento di mezzi; tre uomini, che si presume facessero parte del gruppo che ha ucciso i tre americani, sono stati abbattuti dai reparti di polizia. Ieri sera il Cancelliere Adenauer, che si trova in Persia da alcuni giorni, si è congedato dallo Scià e dall’imperatrice Soraya e questa mattina è ripartito per la Germania.