22 agosto 1953
Lo Scià conferma la politica della nazionalizzazione. Gli inglesi non ammessi a bordo
" Ritiene Vostra Maestà che con il nuovo Governo la politica dei petroli subirà modificazioni? ». «Lo escludo — ha detto lo Scià — nel senso che la nazionalizzazione sarà strettamente mantenuta e che non vi saranno modificazioni di sorta ». «Può prevedere Vostra Maestà che possano essere ripresi contatti con la Gran Bretagna a proposito dei petroli dopo la sconfessione politica di Mossadeq?» « Ci tengo a precisare che la politica della nazionalizzazione dei petroli non è stata la politica personale di Mossadeq, bensì la politica nazionale della Persia. Quanto a quelli che lei chiama contatti con la Gran Bretagna le ripeto che per il momento non ce ne interesseremo ».
Queste dichiarazioni mi sono state fatte sull’apparecchio noleggiato personalmente dallo Scià per il suo ritorno in Persia. Su di esso il sovrano ha accolto i giornalisti rappresentanti la stampa mondiale in Roma. I quali altrimenti non avrebbero avuto modo di raggiungere la Persia ove vige lo stato marziale e non atterrano perciò aerei di linea. Durante l’intero viaggio — faticosissimo, perché abbiamo dovuto attendere all’aeroporto di Roma vegliando l’intera notte di ieri (siamo partiti alle ore 5.30 del mattino dopo avere aspettato oltre otto ore) — l’aeroplano si è mutato in sala stampa volante. Il sovrano è stato bersagliato dai fotografi, dagli operatori cinematografici e dagli inviati speciali. Nemmeno per un attimo egli si è sottratto alle fatiche che gli infliggeva la stampa di tutto il mondo (meno quella inglese alla quale non è stato consentito di prendere posto a bordo) (dall’intervista dello Scià di Persia a Virgilio Lilli, sul Corriere della Sera).