19 agosto 1953
Controcolpo di stato a Teheran, assaltata la casa di Mossaddeq che risponde a raffiche di mitra
Radio-Teheran ha annunciato oggi alle 13 che insorti realisti hanno rovesciato il Governo Mossadeq. La stazione radio e tutti gli uffici statali della capitale sono stati occupati dagli insorti fedeli allo scià. Le forze armate appoggiano il movimento. Migliaia di dimostranti hanno deposto ritratti del sovrano sui rottami delle statue demolite ieri dalle manifestazioni filogovernative. Una grande confusione regna in città ed è impossibile per ora dire con esattezza se in Persia sia in atto un nuovo colpo di stato. Le truppe e la polizia sono partite dalla piazza principale della città lanciandosi nei bazar al grido « Viva il nostro amato imperatore! Abbasso i traditori! ». La folla ha strappato le bandiere e gli striscioni filogovernativi e quelli del « Fronte nazionale » issati sulle rovine delle statue dell’imperatore. Gruppi di rivoltosi, a cui si sono uniti agenti di polizia e soldati, hanno poi tentato di sfondare con un autocarro i cancelli della residenza di Mossadeq, ma sono stati respinti a raffiche di mitra dalla guardia del corpo del Primo ministro. Mentre dalla residenza del Premier si diceva che la situazione era « sotto controllo », nella piazza del Parlamento veniva annunciato alla folla che Mossadeq è già stato arrestato.
Le dimostrazioni hanno avuto luogo malgrado il divieto governativo contro qualsiasi manifestazione. Sulle prime non vi è stata resistenza alcuna da parte di elementi della polizia e dell’esercito e in seguito si sono visti gruppi di agenti e soldati intervenire attivamente a fianco dei dimostranti. Gli osservatori sostengono che è chiaro che le dimostrazioni sono sostenute dagli stessi elementi delle forze dell’ordine. Nella piazza del Parlamento vi sono autocarri carichi di truppe agli ordini del generale Dastari. Il Governo ha infine annunciato la firma di un accordo irano-sovietico sulle vertenze di confine e le concessioni di pesca russe nel Caspio,