17 agosto 1953
Mossadeq, la volpe di Teheran
«E così, lo Scià è fuggito, Mossadeq ha vinto, e la Persia ha fatto un altro grande passo verso l’abisso. Mossadeq, in Persia, è chiamato «Il leone di Abadan». Mi pare che non abbia mai messo piede ad Abadan. Piuttosto, meriterebbe di essere chiamato: «La volpe di Teheran». Tutto in lui è astuzia, a cominciare dalle malattie: riceve a letto, viaggia sempre con a fianco il medico, che è suo figlio, si trascina appoggiandosi ad un bastone e, di tanto in tanto, sviene. E, fra uno svenimento e l’altro, fa un colpo di Stato – o un colpo di piazza – e si sbarazza di qualcuno dei suoi avversari...»
Leggi qui l’articolo di Augusto Guerriero