24 marzo 1949
Dura nota iraniana all’Urss
Una notizia giunta da Teheran getta luce sulla situazione persiana, che accentrava in questi giorni l’attenzione mondiale. Il ministro degli Esteri iraniano ha notificato alla Russia che qualsiasi tentativo di mandare truppe nell’ Iran, col pretesto che l’aiuto americano costituisce un intervento armato, verrà considerato un atto di aggressione. In un dispaccio inviato da Teheran per conto detto scià Mohamed Reza Pahlavi direttamente all’I.N.S il ministro Ali Ashgar Kohmat ha negato decisamente che il suo Paese stia diventando una base militare per gli alleati occidentali. Egli ha quindi aggiunto: «Non permetteremo mai che ci si serva dell’ Iran per scopi aggressivi contro l’Unione Sovietica ». Il ministro ha quindi precisato che nel Paese non si sono verificati incidenti che possano giustificare l’applicazione da parte russa dell’art 6 del suo trattato di mutua assistenza con l’Iran. In base a questo articolo la Russia ha diritto di inviare truppe nell’ Iran nei caso che una terza Potenza cerchi di arrivare a un intervento armato in Persia, oppure si serva del territorio del Paese come base militare per attaccare la Russia. D’altra parte anche il segretario di Stato Acheson ha smentito recisamente a Washington le accuse russe secondo le quali gli Stati Uniti starebbero apprestando basi militari nell’ Iran e ha fatto un chiaro riferimento a una intensiflcata pressione da parte dei propagandisti russi nel Paese. La Nazione del Medio Oriente, ricchissima di giacimenti petroliferi, che divide con la Russia un confine lungo mille miglia, è stata fonte — e lo continua ad essere di molte apprensioni da parte delle Cancellerie alleate, le quali ritengono ancora possibile che una mossa sovietica di reazione al patto atlantico si verifichi verso quel settore.