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 1946  luglio 16 Martedì calendario

I rapporti tra russi e inglesi sull’Afghanistan

La conclusione di un  accordo tra Russia e Afghanistan, avvenuta a Mosca lo scorso giugno, non ha sollevato – salvo prudenti eccezioni – quell’interesse immediato e attento che comporta. Eppure non v’è dubbio ch’essa  rappresenta un nuovo successo della diplomazia sovietica in una storica zona di frizione con quella inglese ed il tentativo di far cadere un altro  avamposto del tradizionale sistema britannico di sicurezza  imperiale. La storia è piena di esempi per dimostrarci come sia  difficile e ingrata la sorte dello Stato che viene a trovarsi  geograficamente compresso tra due grandi imperi. La storia dell’Afghanistan – cioè di un agglomerato di popoli di  razze e lingue diverse retti  autocraticamente – è la storia di una lotta continua e  disperata contro l’opera di  sgretolamento, corrosione ed influenza condotta dalla Russia a nord, dall’India e dalla Gran  Bretagna a sud. Da quando, nel  lontano 1808, la missione inglese Mounstrait-Elphinstone  negoziò a Peshawar una specie di trattato che escludeva  l’ingresso nella regione agli Europei che non fossero inglesi, l’indipendenza del Paese parve segnata e vani furono gli sforzi dell’Afghanistan per liberarsi da questo protettorato di  fatto. Dal 1839 al 1842 e dal 1879 al 1880 l’Afghanistan venne  occupato dalle truppe inglesi. Nel 1885 venne sconfitto anche  dalla Russia che, come la Gran Bretagna, ottenne, nelle zone periferiche, cessioni  territoriali a proprio vantaggio. La  rivalità anglo-russa finì nel 1907 con il noto compromesso, per cui le due Potenze riconobbero l’indipendenza dell’Afghanistan e lo status quo territoriale. In realtà questo trattato, che fu un successo della diplomazia inglese, assicurava alla Gran Bretagna una solida preminenza nel Medio Oriente; nel caso particolare l’Afghanistan fu  costretto ad accettare il  controllo inglese sulla sua politica  estera. Contro questa servitù l’emiro Aman Ullah insorse nel 1919, proclamando la. guerra santa contro la Gran  Bretagna, ma fu battuto. Lord  Curzon dimostrò allora una  prudente misura riconoscendo  alI’Afghanistan la piena  sovranità in cambio di qualche  rettifica di frontiera e del  perfezionamento dei rapporti di buon vicinato (trattati dell’8 agosto e del 22 novembre 1921). Questa, diciamo, liberalità di Lord Curzon, – che per  converso fu il ministro degli  Esteri inglese più convinto della vitale importanza del Medio  Oriente per l’impero britannico – era dettata dalla nuova  situazione che si era venuta creando nel Medio Oriente  dopo il crollo militare della Russia e la rivoluzione dei  bolscevichi. Sembrò, allora, alla  diplomazia inglese,  definitivamente tramontato il pericolo di una penetrazione  germanica e reso abbastanza remoto quello russo; comunque che vi fosse tempo sufficiente per  poter stringere tutti questi  Stati, e cioè la Turchia, l’Iraq, l’ Iran e l’Afghanistan, in un  insieme più vasto e più potente con funzione antirussa o  antitedesca a seconda dei casi; concezione che venne  realizzata abbastanza tardi, l’8 luglio 1937, con la conclusione del Patto asiatico o di Saadabad. Nel 1921 la politica estera russa non poteva non risentire della precaria situazione  esistente all’interno. Fu gran  ventura ch’essa avesse come guida Cicerin, abile e chiaroveggente diplomatico, che riuscì, nello stesso anno 1921, con i trattati russo-persiano del 26 febbraio, russo-afgano del 27 febbraio e russo-turco del 16 marzo, e  mediante piccole e indispensabili concessioni, ad assicurarsi la tranquillità ai confini senza pregiudicare le possibilità  avvenire. Cicerin cedette  all’Afghanistan i distretti di frontiera che liberamente lo chiesero c fece delle concessioni finanziarie e commerciali. Di quanto sia mutata attualmente la  situazione lo dimostrano i termini del nuovo trattato, che  stabiliscono il ritorno alla Russia del distretto di Kuska, la  fine delle concessioni finanziarie e commerciali, una nuova  demarcazione del confine.
Il momento ed il tipo del trattato sono significativi. Ma vi sono altri fatti altrettanto significativi: l’unica linea aerea che collega il Paese è gestita dai Russi, i quali stanno anche addestrando l’aviazione  afgana; i rapporti culturali sono stati enormemente sviluppati e molti giovani vengono educati a Mosca; numerose  missioni russe di ogni tipo  visitano il Paese, mentre un’efficace propaganda comunista viene svolta daìle popolazioni russe di frontiera. Non vi è alcun dubbio quindi che la Russia stia ottenendo notevoli  risultati nell’opera di penetrazione e che altri più importanti si  riprometta: ma non vi è alcun dubbio altresì che la Gran Bretagna voglia correre ai  ripari al più presto.