16 aprile 1979
Morte di Maria Caniglia
ROMA - È morto in mattinata il celebre soprano Maria Caniglia. Era ricoverata da due settimane nella clinica «Villa Stuart» per alcuni gravi disturbi. Aveva 73 anni. Al momento del trapasso l’artista, ritiratasi dalle scene ventuno anni fa, era assistita dal figlio Paolo, funzionario della Rai. La Caniglia era vedova di Pino Donati, noto organizzatore teatrale. I funerali si svolgeranno martedì alle 11. La sua ultima esibizione in pubblico avvenne alle Terme di Caracalla a Roma nel luglio 1958 nell’Andrea Chénier. Poi i primi sintomi di un’artrite cervicale la indussero ad abbandonare le scene per ritirarsi nella quiete domestica.
Nata a Napoli il 5 maggio 1905 da famiglia abuzzese, era cresciuta nello stesso edificio abitato da Salvatore DI Giacomo e aveva studiato con il maestro Agostino Roche. Diplomatasi nel 1929, a 23 anni, Maria Caniglia esordì nel 1930 al «Regio» di Torino nella Elettra di Strauss, per poi passare con esito sempre trionfale, al «Carlo Felice» di Genova, al «Teatro reale dell’Opera» di Roma e al «Politeama» di Firenze. Conobbe il successo alla «Scala» nel 1931 e da allora si può dire che la sua carriera non ha conosciuto soste. Tentò anche opere più ardue, come l’Andrea Chénier a Verona nel 1934 e la Tosca l’anno dopo. Divenuta più sicura nel settore acuto, nel 1933 Maria Caniglia potè cimentarsi nel Simon Boccanegra alla Scala, proseguendo poi con Aida ripresa poco dopo a Praga e a Bergamo. Nel 1937 cantò al Covent Garden di Londra e, l’anno dopo, al Metropolitan di Nuova York.
Nel dopoguerra riprese con costanza e vigore la carriera brevemente interrotta per le vicende belliche, e si fece applaudire in opere per lei nuove (Forza del destino, Ballo in maschera, Don Carlo) nei maggiori teatri italiani, tedeschi, inglesi, sudamericani. A 40 anni, a Roma, affrontò con successo la Norma. Il maestro Donati, suo marito, morto qualche anno fa, era stato un buon musicista e un ottimo organizzatore teatrale.