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 1979  febbraio 08 Giovedì calendario

In Italia ci sono troppi studenti universitari

«[...] In Italia gli studenti universitari sono 950.000, di cui più del venti per cento è fuori corso e solo un quinto frequenta le lezioni. «Ciò è dovuto — secondo il movimento Gaetano  Salvemini—al fatto che anche molti professori non svolgono  regolarmente le lezioni, hanno il dono dell’ubiquità e sono in grado di fare centinaia di  esami in un giorno». In Inghilterra ci sono solo 250.000 universitari, in Francia 680.000. In Francia, anche se ci sono meno studenti, le lauree sono però il doppio che in Italia. Un laureato in Italia costa allo Stato 12 milioni, poco più che in Francia e in Inghilterra, ma è da tener presente che in Italia più della metà degli  studenti sono tali solo nominalmente e molti di essi non  arrivano alla laurea. Ancora più significativo è il confronto tra corsi di laurea: in Italia vi sono 50.000 studenti di architettura contro i 15.000 in Francia e i 12.800 in Inghilterra; in Italia vi sono 110.000  studenti di giurisprudenza, 70.000 in Francia, e 8.700 in Inghilterra. In Italia vi sono 170.000  studenti di medicina, in Francia 120.000 e in Inghilterra solo 20.000. Le percentuali  mostrano differenze ancora più nette: in Italia l’11 per cento degli studenti è iscritto a facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali, in Francia il 13 per cento e in Inghilterra il 24 per cento.
«Il presente è sfasciato — ha detto Sylos Labini —, ma si può pensare al futuro. Anche adesso ci sono isolotti che vanno bene, ma c’è qualcosa nel meccanismo sociale che non va affatto. I più poveri, iscrivendosi all’università, s’illudono di prendere qualcosa, ma è solo una truffa. Adesso i privilegiati sono ancora più privilegiati. Lo sfascio dell’università è dovuto al fatto che la riforma Gui è crollata sotto i colpi della destra accademica che non voleva il tempo pieno e l’incompatibilità; poi è venuta la sinistra che ha avuto come obiettivo le promozioni senza concorso. Adesso c’è l’accordo tra la destra che ha ceduto sull’Ope legis e la sinistra che, subalterna, sbandiera la battaglia sul tempo pieno ma in verità già ci ha rinunciato. Il peggio della  destra si è quindi alleato col  peggio della sinistra. Lo sfacelo dell’università è davanti agli occhi di tutti» (Enzo Marzo sul Corriere della Sera).