13 agosto 1979
Una brigata dell’esercito afgano diserta e passa con i ribelli
ISLAMABAD — Una brigata dell’esercito afghano comprendente 2.500 uomini di stanza nella provincia di Zabul (Afghanistan meridionale) ha disertato e si è unita ai ribelli musulmani nel distretto di Shankkl. Lo ha annunciato a Islamabad in un comunicato lo «Hezbl Islami Afghanistan », la principale organizzazione ribelle che lotta contro il regime marxista del presidente Taraki. Secondo il comunicato la brigata dopo aver disertato ha lanciato un’offensiva contro i distretti di Darvazgai e Shamul Zai (provincia di Zabul) impadronendosene. La brigata — indica ancora il comunicato — è equipaggiata con due carri armati, tre veicoli blindati, due cannoni da 76 mm., nove mitragliatrici e 980 tucul. Si è pure appreso che quattro importanti organizzazioni ribelli afghane che combattono contro il regime di Taraki hanno annunciato ieri la loro fusione in seno ad un nuovo movimento, il «Teiman Atahad-Islami» (letteralmente: «Quelli che hanno giurato di combattere per l’Islam»). In un comunicato pubblicato a Peshawar, il «Fronte nazionale di liberazione» guidato da Seghbatullah Mujjaddedi, il «Jamiat Islami-Afghanistan» del professor Buhranuddin Rabanni, il «Movimento della rivoluzione islamica» di Maulavi Mohammadi e lo «Hazbi-Islam» del Maulavi Mohammed Yunus Khales hanno annunciato la loro unificazione, che è effettiva dal 1° agosto scorso. Il comunicato precisa che l’unione ha deciso per «un miglior coordinamento del "mujeheedins" (combattenti musulmani) nel nostro caro Afghanistan» per porre fine al «regime fantoccio, marcio e illegale di Taraki» e per fondare «una repubblica islamica basata sul Corano e sulla Sunna» (dal Corriere della Sera del 14 agosto)