Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 1979  agosto 13 Lunedì calendario

Una brigata dell’esercito afgano diserta e passa con i ribelli

ISLAMABAD — Una brigata dell’esercito afghano  comprendente 2.500 uomini di stanza nella provincia di Zabul  (Afghanistan meridionale) ha disertato e si è unita ai ribelli musulmani nel distretto di Shankkl. Lo ha annunciato a Islamabad in un comunicato lo «Hezbl Islami Afghanistan », la principale organizzazione  ribelle che lotta contro il regime marxista del presidente Taraki. Secondo il comunicato la brigata dopo aver disertato ha lanciato un’offensiva contro i distretti di Darvazgai e  Shamul Zai (provincia di Zabul) impadronendosene. La brigata — indica ancora il comunicato — è equipaggiata con due carri armati, tre veicoli blindati, due cannoni da 76 mm., nove  mitragliatrici e 980 tucul. Si è pure appreso che  quattro importanti organizzazioni ribelli afghane che combattono contro il regime di Taraki  hanno annunciato ieri la loro  fusione in seno ad un nuovo  movimento, il «Teiman  Atahad-Islami» (letteralmente: «Quelli che hanno giurato di  combattere per l’Islam»). In un comunicato pubblicato a Peshawar, il «Fronte  nazionale di liberazione» guidato da Seghbatullah Mujjaddedi, il «Jamiat Islami-Afghanistan» del professor Buhranuddin  Rabanni, il «Movimento della  rivoluzione islamica» di Maulavi Mohammadi e lo  «Hazbi-Islam» del Maulavi  Mohammed Yunus Khales hanno  annunciato la loro unificazione, che è effettiva dal 1° agosto scorso. Il comunicato precisa che l’unione ha deciso per «un  miglior coordinamento del  "mujeheedins" (combattenti  musulmani) nel nostro caro  Afghanistan» per porre fine al «regime fantoccio, marcio e  illegale di Taraki» e per fondare «una repubblica islamica  basata sul Corano e sulla Sunna» (dal Corriere della Sera del 14 agosto)