Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 1979  aprile 30 Lunedì calendario

Funerali di Mastronardi

«Ma ciò che ha scritto  Mastronardi, la sua denuncia della mentalità gretta e ipocrita, ha modificato qualcosa nei  rapporti tra le persone a  Vigevano? “No, risponde secca Mariangela Salvatore, una ragazza che ha conosciuto bene lo scrittore, mentre cammina sulla ghiaia dei viali del cimitero. Anzi il mito del denaro in paese è sempre più presente tra la gente che continua a comportarsi secondo il rituale conformista denunciato da Mastronardi. Una cosa che mi sorprendeva di lui è che  riuscisse a vivere ancora a Vigevano. Quando passava per piazza Ducale la gente ai tavoli dei bar lo derideva, lo scherniva e non aveva rispetto per la sua cultura. Pochi riuscivano a capire la sua sensibilità e cosa egli avesse dentro».

Amalia, donna del popolo, anche lei presente al funerale: (cimitero di Vigevano, 500 persone, ma sarebbero state di più se la famiglia avesse reso noto l’orario delle esequie): «Forse per protesta, lui che descriveva gli arrampicatori sociali, è andato a morire a piedi». Infatti il ponte da cui si sospetta si sia gettato lo scrittore è fuori Vigevano. Un amico  pare l’abbia visto mentre lo stava attraversando a piedi stretto nei vestiti inzuppati dal  violento acquazzone che cadeva in quel momento»(Massimo Alberizzi sul Corriere della Sera del 1° maggio)

Leggi qui il ritratto di Lucio Mastronardi di Giulio Nascimbeni

Leggi qui l’articolo di Paolo Di Stefano