30 aprile 1979
Funerali di Mastronardi
«Ma ciò che ha scritto Mastronardi, la sua denuncia della mentalità gretta e ipocrita, ha modificato qualcosa nei rapporti tra le persone a Vigevano? “No, risponde secca Mariangela Salvatore, una ragazza che ha conosciuto bene lo scrittore, mentre cammina sulla ghiaia dei viali del cimitero. Anzi il mito del denaro in paese è sempre più presente tra la gente che continua a comportarsi secondo il rituale conformista denunciato da Mastronardi. Una cosa che mi sorprendeva di lui è che riuscisse a vivere ancora a Vigevano. Quando passava per piazza Ducale la gente ai tavoli dei bar lo derideva, lo scherniva e non aveva rispetto per la sua cultura. Pochi riuscivano a capire la sua sensibilità e cosa egli avesse dentro».
Amalia, donna del popolo, anche lei presente al funerale: (cimitero di Vigevano, 500 persone, ma sarebbero state di più se la famiglia avesse reso noto l’orario delle esequie): «Forse per protesta, lui che descriveva gli arrampicatori sociali, è andato a morire a piedi». Infatti il ponte da cui si sospetta si sia gettato lo scrittore è fuori Vigevano. Un amico pare l’abbia visto mentre lo stava attraversando a piedi stretto nei vestiti inzuppati dal violento acquazzone che cadeva in quel momento»(Massimo Alberizzi sul Corriere della Sera del 1° maggio)
Leggi qui il ritratto di Lucio Mastronardi di Giulio Nascimbeni