28 giugno 1979
L’Opec ha deciso: il prezzo del petrolio può arrivare a 23 dollari al barile
GINEVRA — A mezzogiorno, dopo due giorni e mezzo di burrascose riunioni, i ministri del petrolio del tredici Paesi dell’OPEC (Organization of Petroleum Exporting Countrles), riuniti nella 55a conferenza dell’organizzazione, hanno annunciato di aver raggiunto un’intesa sull’aumento del prezzo del greggio. Ecco di che si tratta: il prezzo di un barile (litri 158,98) di petrolio greggio del tipo «arabico leggero» è stato portato da 14,55 a 18 dollari (un dollaro vale attualmente 832,50 lire) . I Paesi dell’OPEC sono autorizzati ad aggiungere al prezzo del loro greggio un ulteriore aumento di due dollari, se le condizioni del mercato lo richiedono, arrivando cosi a 20 dollari il barile. Tenendo conto di altri oneri e della qualità del greggio, è concesso applicare un ulteriore aumento. Il prezzo massimo non potrà superare i 23 dollari e mezzo al barile. II nuovo listino andrà in vigore domenica prossima 1° luglio. L’accordo raggiunto sarà riesaminato fra tre mesi. La prossima conferenza normale dell’OPEC è prevista per il 17 dicembre a Caracas. Un altro motivo d’inquietudine è espresso dai Paesi dell’OPEC nel loro comunicato. Riguarda le oscillazioni del dollaro, la cui perdita di valore «erode il prezzo reale del petrolio». La conferenza ha deciso di convocare una riunione straordinaria se tali movimenti dovessero tradursi in un nuovo ridimensionamento del valore effettivo dei redditi dell’OPEC. La riunione avrebbe principalmente lo scopo di decidere «l’elaborazione di un paniere monetario» sostitutivo del dollaro come mezzo di pagamento del petrolio. (dal Corriere della Sera del 29 giugno)