28 marzo 1979
Barili di petrolio a 19 dollari
GINEVRA — Petrolio sempre più caro e in quantità insufficiente per alcuni mesi ancora a soddisfare i consumi dell’Occidente. Questo è il preoccupante panorama che si presenta all’indomani della conferenza straordinaria dell’OPEC tenutasi a Ginevra. A partire dal 1° aprile e per il solo secondo trimestre, il rincaro effettivo rispetto alla fine del 1978 salirà infatti al 23,5 per cento dal 14,5 per cento che costituiva il rialzo dei prezzi previsto per tutto il 1979 in base alle decisioni che l’OPEC prese nel dicembre scorso in Abu Dabi. Rialzi fino al 40 per cento saranno possibili, invece, per i greggi nordafricani e iracheni di cui l’Italia è forte acquirente.
Ciò significa che invece di salire da 13,33 a 13,84 dollari per barile, come previsto, il prezzo di riferimento passerà, ufficialmente, a 14,54 dollari — con uno scatto dell’8,7 per cento sui primi tre mesi dell’anno — e di fatto a 15,75 dollari con un balzo inaspettato di oltre il 16 per cento rispetto ad ora. Un calcolo definitivo non è ancora possibile in quanto l’Arabia Saudita non ha fatto sapere a quanto del suo petrolio applicherà anche il sovrapprezzo, ma alcune stime giudicano che prevedibilmente un barile di petrolio prodotto dalla Libia e dall’Algeria potrebbe essere quotato fino a 19 dollari.