18 ottobre 1979
La tazzina di caffè a 300 lire
«Fra non molto (l’aumento è nell’aria) una tazzina dl caffè costerà al bar 300 lire: in tutta Italia. Come mezzo litro dl super, un giornale quotidiano, poco più dl una brioche, meno dl una bibita. L’aumento non interessa solo il 72% dei nostri connazionali che — stando alla Demoskopea — hanno almeno un appuntamento quotidiano con la tazzina (le punte massime in Lombardia, 82,2% e nelle Tre Venezie, 81,8%), ma un po’ tutti perché il prezzo del caffè consumato al bar rappresenta un indicatore dell’inflazione. Come quello dell’affrancatura postale, per la quale si sta parlando con insistenza dl un imminente ritocco. L’inflazione cammina a passo spedito e la «tazzina» ce lo segnala. Magari con un po’ di ritardo, ma fedelmente. Nel primi sei mesi dell’anno il prezzo del pollame è cresciuto del 48,14 per cento, quello della carne in scatola del 28, i succhi di frutta hanno fatto segnare un aumento del 17, il pane è cresciuto del 16%, il vino del 6. Le ultime notizie confermano tensioni anche fra i prezzi all’ingrosso, tensioni che si scaricheranno inevitabilmente sul consumatore» (Corriere della Sera).