20 maggio 1979
Parroco rifiuta il battesimo al figlio di una coppia unita solo civilmente
MILANO — Alessandro La Pera, un bambino di un mese e quattro giorni (è nato il 15 aprile scorso), non viene battezzato dal parroco di San Giuliano Milanese, Don Luigi Carcano, di cinquantacinque anni, perché i suol genitori, pur essendo cattolici, si sono sposati civilmente e non in chiesa. I coniugi, protagonisti della vicenda, sono Rita Bandiera, di 21 anni, ex impiegata, originaria di Palermo, e Benito La Pera, di 27 anni, calabrese, saldatore. Vivono a San Giuliano Milanese dove hanno un bar, in via San Remo 13, sotto i portici di un enorme palazzone. Il loro matrimonio risale al dicembre 1977. Lo celebrò Gaetano Sangalli, sindaco comunista di questo grosso centro di provincia, al termine di una travagliata «storia d’amore». A quattrocento metri dal bar Vittoria c’è la parrocchia di Don Luigi. Lui è tranquillo e si fa avvicinare nonostante le proteste della perpetua. Parla con estrema calma e spiega: «Nel decanato di San Giuliano, San Donato e Peschiera Borromeo, già da tempo non battezziamo i bambini di genitori il cui matrimonio è stato civile. Noi chiediamo infatti delle garanzie affinché coloro ai quali impartiamo il sacramento ricevano durante la loro vita una educazione cristiana. Garanzia che non ci offrono quanti si sposano In municipio. È dovere di un parroco far valere la parola di Dio. Ed è nostro dovere prendere atto di una realtà che con la legge sul divorzio è cambiata. Ho cercato di parlare con entrambi i coniugi La Pera, ma mentre la signora è venuta da me il marito non si è presentato (Fabio Cavalera sul Corriere della Sera)