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 1979  luglio 12 Giovedì calendario

Disco Demolition Night a Chicago

Steve Dahl, nemico della disco music, organizza una manifestazione anti-disco al Comiskey Park di Chicago, dove deve svolgersi il doppio incontro di baseball tra White Sox di Chicago e Detroit Tigers di Detroit. La stagione per i White Sox è stata deludente, con una media di 12 mila spettatori presenti alle gare. Michael Veeck, figlio del proprietario della squadra, ha accettato di buon grado, perciò, l’idea di organizzare in occasione della partita una distruzione di vinili contenenti musica disco. E infatti, in uno stadio che non può contenere più di 40 mila spettatori, ne arrivano 90 mila, tutti nemici dichiarati della disco, radunati anche da una campagna pubblicitaria martellante. Tra le idee più forti: quella di distruggere in diretta il 45 giri The Hustle di Van McCoy, morto una settimana fa. Ai tifosi è stato garantito un biglietto d’ingresso da 98 centesimi. La ressa ha favorito l’accorrere di venditori di birra, spacciatori, gente ubriaca e sotto gli effetti di droghe. Alla fine del primo incontro (che i Sox hanno perso), Steve Dahl s’è portato al centro del diamante dove erano state radunate le casse con i vinili e ha fatto esplodere le casse con la dinamite. Mentre i dischi volavano sulle tribune a mo’ di frisbee, la gente ha invaso il campo distruggendo tutto, dall’erba ai seggiolini. Il secondo incontro non si è mai svolto. Anderson (coach di Detroit) non ha mandato in campo i suoi e per riportare l’ordine è dovuta intervenire la polizia a cavallo. Tantissimi arresti. Dahl ha dichiarato alla stampa: «Non sapevo quello che stavo facendo, mi sono fatto coinvolgere da questo sentimento anti disco che era già presente». Giorgio Moroder: «La disco è stata un fenomeno non solo musicale ma anche di costume con la gente che si vestiva in un certo modo e ha contribuito all’affermazione del movimento gay che prima di allora era nascosto. Con Love to Love You Baby e I Feel Love si sono sentiti finalmente liberati [...] Tutti quelli che amavano il rock odiavano la disco, perché i sentivano superiori e la disco per loro era troppo femminile, troppo gay, era happy music, si ballava… Però c’è una certa contraddizione perché il rock, a parte la contestazione del Vietnam, alla fine politicamente non ha fatto niente, riaffermando anzi certi stereotipi da macho» (leggi qui l’intervista a Giorgio Moroder).