17 giugno 1979
A Vienna "Il ratto del serraglio" in onore di Breznev e Carter
«Nel giugno 1979 ero andato in Polonia, per il primo formidabile ritorno di Karol Wojtyla da Papa. Tornando mi fermai a Vienna e mi procurai un biglietto per l’Opera. In onore dell’incontro, il primo, fra il presidente americano Jimmy Carter e il presidente sovietico Leonid Breznev vi si rappresentava “Il ratto del serraglio”, con la direzione del leggendario Karl Böhm.
Breznev aveva 72 anni ed era al lumicino (durò comunque altri tre anni). Le cronache infierirono sulla sua ebetudine. Lo vidi entrare nel palco imperiale: era mummificato, e guardava verso la parete del palco. I suoi lo voltarono verso la scena come avrebbero fatto con un manichino. Quanto a Mozart, Breznev era sordo.
La scena si ripeté alla fine del primo atto, poi i due granduomini lasciarono: Breznev non era semovente, il giorno dopo doveva firmare il Salt II, e dopo pochi mesi avrebbe ordinato l’invasione dell’Afghanistan.
Gli applausi erano stati educati per i due ospiti, furono scroscianti per l’opera. Böhm, che di anni ne aveva 85, fu richiamato non so quante volte, e sembrò anche lui un po’ traballante. Ma era allegro e spiritoso, si inchinava al pubblico aggrappandosi al sipario calato, e quasi volteggiava. Era stato nazista. L’anno dopo morì». (Adriano Sofri)