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 2016  dicembre 15 Giovedì calendario

Polizia, concorso truffa: prove da rifare

Tutto da rifare, troppe anomalie e irregolarità hanno inficiato il risultato del concorso per 559 allievi agenti della Polizia di Stato. Tanto che ieri, con un provvedimento firmato dal suo capo segreteria, il capo della Polizia Franco Gabrielli, ha deciso di annullare le prove scritte che si sono tenute il 4, 5 e 6 maggio scorsi. L’andamento dell’esame è stato talmente viziato da trucchi e stranezze che ora a rischiare è anche il personale dell’ufficio del Dipartimento del Viminale che si occupa dei concorsi. Nelle prossime ore, infatti, scatterà «l’avvicendamento», ovvero salteranno delle teste. Sulla vicenda è stata avviata un’inchiesta della magistratura, partita dopo che diversi candidati alla prova – riservata ai Vfp, i volontari in forma breve (i militari distaccati nelle forze di polizia) – avevano aperto delle pagine Facebook per promuovere un ricorso collettivo.
LE DOMANDE
L’attenzione dei pm è concentrata sulla prima prova, quella riservata ai quiz di cultura generale. Quasi duecento candidati hanno ottenuto il punteggio massimo, non sbagliando neanche una delle ottanta risposte, mentre altri 140 circa hanno fatto un solo errore, e un centinaio ne ha commessi due. Analizzando i curriculum dei super preparati, quelli che hanno fatto en plein, gli investigatori hanno accertato che si trattava di giovani tutti residenti in Campania. E, visto che a pensare male non sempre si sbaglia, il collegamento successivo è stato immediato, soprattutto perché la società che ha vinto l’appalto del ministero dell’Interno per la somministrazione delle domande – dunque il soggetto che materialmente ha predisposto i quiz – ha sede legale in provincia di Caserta. Da qui la decisione di fare partire i controlli, con Gabrielli che ha nominato una commissione di verifica sull’andamento del concorso.
Le verifiche interne e l’inchiesta della procura hanno poi accertato parecchie irregolarità da parte di candidati che sono finiti nel fascicolo dei pm. Così ieri il capo della segreteria del Dipartimento Enzo Calabria ha inviato la circolare con la quale ha comunicato la decisione di annullare il concorso. «A seguito delle indagini da parte dell’autorità giudiziaria che evidenziano la concreta possibilità che la prova scritta sia stata inficiata da circostanze tali da non garantire la regolarità degli esami – scrive Calabria – il signor capo della Polizia, al fine di salvaguardare gli interessi pubblici volti a garantire l’imparzialità delle operazioni di selezione, si è determinato a revocare il decreto di nomina della commissione esaminatrice del concorso e le operazioni della prova scritta e i relativi esiti».
«L’AVVICENDAMENTO»
Nelle prossime ore inoltre, potrebbero saltare diverse teste all’ufficio concorsi, dove lavorano alcune decine di persone con a capo il vice prefetto Giancarlo Dionisi. «Con determinazioni in corso – si legge ancora nella circolare – si procederà ad un avvicendamento del personale dell’Ufficio attività concorsuali».
Gabrielli, poi, nominerà una nuova commissione esaminatrice alla quale spetterà il compito di «ripetere la prova scritta e gli altri successivi adempimenti per la conclusione del concorso». Prova alla quale potranno partecipare «esclusivamente i candidati presenti alle prove effettuate nei giorni 4, 5 e 6 maggio 2016». Il provvedimento spiega anche che «saranno adottate stringenti misure di carattere organizzativo al fine di contrarre al massimo i tempi di svolgimento di questo concorso e dei successivi, per velocizzare l’immissione sul territorio di nuove risorse umane». Delle quali la Polizia ha un grande bisogno, vista la grave carenza di organico.