Corriere della Sera, 15 dicembre 2016
Ma tu hai un amico a Londra?
In barba alla Brexit, e ai muri fisici, politici o psicologici che taluni vogliono erigere per dividere i popoli, la cartina europea delle nostre amicizie su Facebook parla chiaro: Londra è la capitale degli europei che usano il social network per restare in contatto con vecchi e, soprattutto, nuovi amici. Europei sostanziali, più che formali. Infatti Istanbul, benché fuori dalla Ue, con le altre città ha una rete di relazioni non meno fitta di Atene o Roma – capitali di Paesi dove la retorica contro Bruxelles agita lo spauracchio dell’uscita dalla Ue. Ed è chiaro che un eventuale log out, la disconnessione di un popolo di un Paese da quello di un altro, non è come spegnere un interruttore: ci sono rapporti umani, affettivi e sociali che vanno al di là della politica e trovano nel digitale (mix di bulimia e pigrizia) un filo d’Arianna.
I flussi di relazioni. Una recente ricerca di Facebook ( Facebook Friendships in Europe ) ha evidenziato i flussi relazionali tra le varie città europee, all’interno di uno stesso Paese e tra Paesi diversi. Le amicizie transeuropee sono 5 miliardi. Com’è possibile, visto che la popolazione europea è di circa 740 milioni di persone? La demografia ha una crescita lineare rispetto alla crescita esponenziale delle relazioni, fino al paradosso. Avete notato? Quando riceviamo una richiesta di amicizia, o ce la suggerisce Facebook, scopriamo di avere, con una persona sconosciuta o conosciuta da poco, una quantità spropositata di amici «in comune». Anzi, gli amici «in comune» possono essere più degli amici «privati» reali, che esistevano prima di Facebook ed esistono anche nella vita off line. L’altro motivo è che Facebook ha considerato tutto il continente europeo, compresa la Russia, come parte d’Europa. Che è poi, rovesciata, la visione di Putin (col placet di Trump e della Cina): l’Europa è parte della Russia...
L’effetto vacanze. Altri dati significativi riguardano il rapporto inversamente proporzionale tra la grandezza del Paese e la propensione a sviluppare amicizie internazionali. Chi è più piccolo, in termini geografici e/o demografici, cerca più amici fuori dai confini del suo Paese. Per compensazione. Svizzera, Moldavia, Albania e Cipro hanno un 25-30 per cento di amici transeuropei, mentre Germania, Belgio e Islanda sono attorno al 15 per cento; e Inghilterra, Francia, Spagna, Danimarca e Norvegia sono tra il 10 e l’11 per cento; l’Italia è fanalino di coda: le amicizie transeuropee sono solo il 6 per cento. Il dato, però, è in crescita, soprattutto d’agosto, da noi come altrove. Anzi, ogni estate c’è un picco, perché i cittadini europei, soprattutto i più giovani, fanno vacanze-studio o vacanze-vacanze all’estero. Il fenomeno non è solo frutto dell’Erasmus, dunque. Spesso le cose vanno così. Finita la vacanza (al posto di scambiarsi i numeri di telefono, o scrivere nomi in lingue pericolosamente straniere) ci si scambia i cellulari, si cerca il proprio profilo, ci si chiede l’amicizia e si conferma la richiesta.