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 2016  dicembre 11 Domenica calendario

Ecco la mappa delle banche in crisi

Più tempo per la fusione tra Popolare di Vicenza (BpVi) e Veneto banca: Fabrizio Viola si è insediato martedì 6 al timone di entrambe e vuole studiare le carte prima di prendere una decisione che necessita anche di un rafforzamento da parte di Atlante dove, però aumenta il malcontento di molti sottoscrittori in vista dell’assemblea di giovedì 15. Bper ha appena iniziato l’esame della Cassa di San Miniato dopo che il fondo Pve Capital si è defilato e il dossier pisano è all’attenzione anche della compagnia di riassicurazione panamense Barents Re e di un altro fondo inglese anche se in ultima istanza potrebbe interessarsene il Fondo volontario. La trattativa fra Ubi e il Fondo di risoluzione su Etruria, Marche e Chieti è sempre alle prese con le passività delle tre good bank. L’altra banca-ponte – Cassa di Ferrara – è coinvolta nella mischia generale delle otto banche medio-piccole sotto i riflettori di Bankitalia e potrebbe essere salvata dal Fondo volontario oppure dalla stessa Bper che la sta analizzando. Infine c’è Cassa di Rimini ancora in bonis ma con un indice patrimoniale al lumicino (6,22%) e comunque non ancora in condizioni allarmanti.
COLLOQUIO IN BCE
Sono questi gli altri casi Montepaschi in formato minore che via Nazionale sta cercando da mesi di gestire per evitare che precipitino: c’è che alcune di essi, come le ex popolari salvate da Atlante, sono monitorate anche da Bce che a metà ottobre ha costretto il fondo gestito da Quaestio ad accelerare la fusione, un processo che ha evidenziato subito divergenze tra i due cda fino alle dimissioni di Beniamino Anselmi. Per trovare una sintesi che ricomponga le diatribe, Atlante ha giocato la carta di una svolta manageriale di alto profilo con la nomina di Viola, ex ad di Mps, come ad di Vicenza e presidente del comitato strategico di Veneto banca (il doppio incarico pieno si scontra con l’interlocking mentre Bce era pronta ad autorizzarlo). Il banchiere, preciso e meticoloso, si è messo full immersion a studiare il piano di integrazione in cantiere da parte di Bcg assieme a Francesco Iorio, suo predecessore a Vicenza e all’attuale guida di Montebelluna Cristiano Carrus. Per rendersi conto della situazione e delle modalità dell’integrazione anche rispetto alla necessità di ripatrimonializzazione, Viola vuole più tempo: la decisione quindi non sarà più presa a metà mese, come ha detto il presidente di BpVi Gianni Mion qualche giorno fa, bensì a fine gennaio. E questo orientamento il banchiere dovrebbe comunicarlo in un imminente incontro con la Bce che qualche giorno fa avrebbe sentito al telefono. Piuttosto le sei settimane in più potranno servire ad Atlante per ricucire i dissidi tra i sottoscrittori che potrebbero manifestarsi giovedì 15, in occasione dell’assemblea chiamata a modificare il regolamento: il punto controverso riguarda la richiesta di abolire il vincolo di ripartizione degli investimenti tra il 70% in azioni e 30% in sofferenze. Questo dovrebbe permettere ad Atlante di utilizzare parte degli 1,7 miliardi residui per ricapitalizzare le due venete dove ha già messo 2,5 miliardi.
A San Miniato quadro nuovamente fluido con la necessità di una ripatrimonializzazione urgente di almeno 120-130 milioni. Il dossier, secondo fonti istituzionali, sarebbe da alcuni giorni all’attenzione di Bper che sta guardando anche Ferrara e CreVal: l’istituto modenese vorrebbe che l’intervento fosse fatto in tandem con il Fondo volontario che ha già ricapitalizzato Cassa Cesena e potrebbe fare la stessa cosa su Ferrara. San Miniato sarebbe sotto i radar di Barents Re che ha esaminato la Ferrara e avrebbe fatto un’offerta non binding per Banca Nuova (BpVi) e di un altro fondo britannico proprietario di una banca austriaca.
Le tre good bank nel mirino di Ubi sono al centro di un negoziato avanzato. Ubi vuole vengano ripulite dalle passività: il prestito fatto alla bad bank Rev (dovrebbe essere rifinanziato da altri istituti), due operazioni immobiliari, incagli e chiede un indennizzo per i rischi sui contenziosi in essere (1 miliardo).
I giochi sono aperti con Bankitalia vigile. Uno snodo cruciale è il Fondo volontario, braccio del Fondo interbancario: gli organi si riuniranno martedì 20 dopo l’evento a Palazzo Altieri sul libro di Einaudi.