La Stampa, 13 dicembre 2016
Guerra dei Saloni, Adelphi diserta. E per Torino s’incrina il fronte del No
Un enigmatico no e un possibile sì: mentre Adelphi annuncia che non andrà né a «Tempo di libri», la fiera milanese, né al Salone di Torino, qualcosa si muove sul fronte degli editori che si erano schierati per Milano. Tre case editrici del gruppo Gems, e cioè proprio uno dei più decisi fautori del «divorzio» insieme a Mondadori, hanno chiesto i preventivi, da valutare, per una loro eventuale partecipazione al Lingotto. Sono Longanesi, Salani e Chiarelettere, e la speranza a Torino è ovviamente che aprano la strada a qualche sigla mondadoriana.
Più radicale la scelta di Roberto Calasso. Il comunicato dice lapidariamente: «La casa editrice Adelphi ha deciso di concedersi un anno sabbatico per quanto riguarda le manifestazioni di Torino e Milano, entrambe interessanti e motivate, alle quali facciamo tutti gli auguri di successo». I motivi possono essere molti. Uno certamente – e se vogliamo con conseguenze paradossali – è rappresentato dagli ottimi rapporti dell’editore sia con Chiara Valerio, direttrice di Milano, sia con il presidente in pectore di Torino, Massimo Bray (per quanto riguarda la Treccani, da lui diretta); ma non è da escludere una considerazione economica.