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 2016  dicembre 13 Martedì calendario

«Pantaloni troppo cari». Ex ministra in castigo per le critiche a Theresa

Anche la politica britannica a volte si avvita sui dettagli più sciocchi e scivola nelle comiche. Questa volta la Brexit è sullo sfondo, e vedremo perché. In primo piano c’è altro. Ovvero: i pantaloni in pelle marrone da 995 sterline sfoggiati dalla premier Theresa May in una intervista al Sunday Times, poi la sua collaboratrice Fiona Hill che si porta dietro il nomignolo di «rottweiler di Theresa» perché strapazza i critici, quindi la parlamentare tory Nicky Morgan, ex ministra dell’Educazione con Cameron, che si scandalizza per il ricco look della sua leader, infine la borsetta che la stessa Morgan porta con sé e che avrebbe un valore persino superiore a quello dei discutibili pantaloni in pelle. Senza tralasciare, nel bel mezzo del «trousersgate» («trousers», pantaloni, la fantasia non esiste) pure le accuse di sessismo lanciate da donne a donne, da conservatrici a conservatrici.
È una soap opera da tabloid che va raccontata tanto per fare capire che tutto il mondo è paese. La politica del gossip più stupido esiste ovunque. Londra compresa. La futilità diventa notizia. Dunque, si comincia con la premier britannica che due settimane fa si concede alle colonne del domenicale Sunday Times. Simpatico ritratto. Il servizio è accompagnato da una foto della signora May nel salotto di casa. Indossa pantaloni in pelle marrone da 995 sterline. I gusti sono gusti. Il dettaglio potrebbe indurre stilisti e affini a commentare. Invece diventa polemica da corridoio a Westminster.
Ad accendere la miccia è la deputata tory Nicky Morgan, licenziata dal governo a luglio dopo il referendum, che attacca. «Credo di non avere mai speso una cifra simile se non per l’abito del matrimonio. Il mio barometro è uno: come potrei spiegarlo al mercato di Loughborough (il suo collegio, ndr )?». Cosa che scatena un pandemonio. Alcuni, del medesimo fronte conservatore, le danno manforte. Altre (e si parla di colleghe) la massacrano. Ma come ti permetti? Nadine Dorries, parlamentare tory, la bolla: «Sono commenti sessisti, tu non criticavi i vestiti lussuosi di Cameron». E via discorrendo. Fino all’ingresso in scena della «rottweiler».
Fiona Hill è l’ombra di Theresa May da anni. Il capo dello staff comunicazione di Cameron congedandosi a luglio aveva confessato: «Vi lamentate di me. Aspettate di incontrare Fiona. È terrificante». Lei pur di difendere la sua capa passa alle vie di fatto. In via diretta e in via indiretta. Questa volta la mannaia si abbatte sulla Morgan. L’antipasto è lo sbarramento delle porte di Downing Street. «Alla prossima riunione non portatela», intima Fiona Hill. Beccandosi la sentita risposta: «Dimmelo in faccia», sottinteso, se hai il coraggio. Il peggio è dopo. Già. Sembrava che lo stucchevole «trousers-gate» conservatore volgesse al termine quando il tabloid Daily Mail torna a gettare benzina sul fuoco, pizzicando ieri in prima pagina la ribelle Morgan: eccola con la borsetta da 995 sterline. Lo zampino della rottweiler? Chissà, di certo il mondo della stampa e delle televisioni Fiona Hill lo conosce: viene da lì, era cronista di calcio in un tabloid, poi di politica a Sky. Le soffiate sa che cosa sono.
E la Brexit con tutto ciò che c’entra? Detto che Theresa May ben si è guardata dal prendere parte alla soap opera, alcuni commentatori per cercare di trovare una plausibile giustificazione alla polveriera si sono premurati di sottolineare che la Morgan è una europeista e che sta pagando la sua caparbietà anti Brexit. Col pretesto di un paio di pantaloni in pelle. Burla su burla.