Corriere della Sera, 13 dicembre 2016
La first lady «Manù». Tra motorino e design d’interni
Emanuela Mauro in Gentiloni è una first lady che gira per Roma in motorino, ama fare i tour gastronomici nei ristoranti e poi smaltisce le calorie di troppo con le lunghe passeggiate in montagna. È un architetto, stimato, disegna interni e, nonostante il lignaggio nobile, come il marito Paolo, non la vedrete mai nelle feste dove è d’obbligo apparire o sui rotocalchi mondani.
O, meglio: non l’avete mai vista fino ad ora sui giornali la faccia di questa signora con un caschetto di capelli castani chiari e un sorriso semplice e accattivante.
Adesso, è certo, partirà la caccia dei fotografi. Adesso che la signora – quasi invisibile anche quando il marito è stato il leader della Farnesina – è diventata la moglie del sessantaquattresimo presidente del Consiglio della storia della nostra Repubblica.
Emanuela, detta Manù, conosce Paolo quando lei ha già abbandonato le squadriglie degli scout e lui sta decidendo di lasciare la sinistra parlamentare, ma non gli amici sodali di quel gruppo. Due, in particolare: Ermete Realacci e Chicco Testa, compagni anche nelle interminabili partite a tennis.
È il 1988 quando – quasi per gioco – Paolo Gentiloni ed Ermete Realacci lanciano l’idea di sposarsi insieme e di farlo a Londra, il giorno di Capodanno. Emanuela Mauro raccoglie l’idea con entusiasmo. Ed è senza screzi che porta avanti il matrimonio con Paolo nel quale non nascono figli ma crescono e maturano le amicizie storiche e durature.
Adesso c’è già chi scommette che Emanuela Gentiloni sarà ancora più discreta di Agnese Renzi nelle sue presenze a Palazzo Chigi e, in generale, nella vita pubblica di suo marito.