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 2016  dicembre 11 Domenica calendario

L’hoverboard dei desideri fa lo slalom tra i divieti

Trovare sotto l’albero il regalo che non userai come pensavi è parte integrante del Natale, come il panettone e la zia che racconta sempre la stessa cosa. Ma desiderare e ottenere proprio quell’oggetto fantastico, per scoprire poi che il suo uso è limitato è caratteristica del contemporaneo regalificio tecnologico. L’anno scorso erano i droni, quest’anno ecco l’hoverboard, anzi, la “tavola biciclica autobilanciata”, perché il termine inglese indicherebbe che non tocca terra, come la tavola su cui sfrecciava Marty McFly in Ritorno al futuro. I veri skateboard volanti sono in sperimentazione, invece quelli ad alimentazione elettrica, formati da due ruote unite da una tavola comandata con la pressione dei piedi, sono nei negozi. E li vogliono tutti.
Sono stati il regalo di Natale più richiesto nei Paesi anglofoni nel 2015, quest’anno la mania è arrivata in Italia. Appaiono, insieme a smartphone e tablet, sui volantini pubblicitari dei negozi di elettronica, le offerte online sono molteplici e, a ieri, due dei maggiori rivenditori della capitale stimavano un 50 per cento in più di vendite rispetto allo scorso anno. Avvertendo però: «Siamo appena al 9 dicembre e li abbiamo già riassortiti».
Dunque il 26 dicembre tutti in giro a cercare di stare in equilibrio sulla tavoletta. Consapevoli però che, oltre a mettere a repentaglio le articolazioni, si rischia il “sequestro del mezzo”. Il fatto è che, se il mercato è pronto ad accogliere e lanciare le novità, le leggi spesso restano indietro. Come già era accaduto per il segway, il parente con “il manico” dell’hoverboard, il codice della strada non sa bene come classificare questi nuovi sistemi di locomozione.
A domanda precisa se la legge disciplina l’uso di hoverboard, skateboard e segway, la Polizia stradale risponde: «Questi dispositivi, se a propulsione esclusivamente muscolare, sono considerati acceleratori di andatura, disciplinati dall’articolo 190, il quale non considera pedoni coloro che li utilizzano, per cui è loro preclusa la circolazione sulle strade, sui marciapiedi o sulle banchine. Quelli a propulsione non muscolare, quali i segway, non trovano attualmente un precisa collocazione nel codice della strada e la loro circolazione è consentita fuori della carreggiata, salvo diverse limitazioni dell’amministrazione comunale».
Enrico Pagliari, del coordinamento area tecnica dell’Aci, entra nello specifico: «Gli hoverboard sono come un triciclo per bambini, non sono omologati dal Codice della strada, per cui possono circolare soltanto in aree private. Mancando una norma precisa – continua – sarebbero utilizzabili su percorsi pedonali, ma lo trovo sconsigliabile, si creano problemi di sicurezza». Su una cosa il dirigente Aci è categorico: «Chi lo utilizza lungo strada può essere punito anche con il sequestro del mezzo». Negli Stati Uniti, dove la mania è scoppiata nel 2014 e sul mercato sono arrivati anche apparecchi poco affidabili, sono stati vietati in campus universitari come all’Ucla in California, in città come New York e in zone ad alta densità di pedoni, come i centri commerciali. A consigliare il divieto sono soprattutto gli incidenti. In Italia, i dati in proposito ancora non ci sono. Ma basterà parlare il 26 dicembre con qualche genitore quando avrà sottratto ai figli l’hoverboard invece della vecchia, sicura, pista Polistil.