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 2016  dicembre 08 Giovedì calendario

L’Italia? Patria dei kiwi

Mettiamo in chiaro subito una cosa, prima di addentrarci nel dettaglio dei perché e del come e della metodologia seguita. Mettiamo in chiaro, tanto per avere in mano un dato, che ci troviamo di fronte a una classifica. Ma non una delle tante. Per certi versi è la classifica delle classifiche. Un’affascinante quanto bizzarra elencazione planetaria (del chi eccelle e in quale cosa, Paese per Paese), frutto di una miscela di numeri forniti da Nazioni Unite, Banca Mondiale, Guinness World Record e varie testate internazionali.
Alcuni primati sono intuibili. Altri, davvero sorprendenti. Prediamo l’Angola (primo per mortalità infantile) o il Sudafrica (per numero di violenza): non stupiscono. Come pure non suscita clamore sapere che in Gran Bretagna è concentrato il numero più alto di miliardari sul Globo. Ma chi l’avrebbe detto che l’Italia, nota per moda e design, ha il record della produzione di kiwi? (già che ci siamo: il primato nazionale di regione produttiva è del Lazio, 30% della superficie nazionale, seguita da Piemonte, con il 20%, Emilia-Romagna, il 16% e Veneto con il 15%). E chi sapeva che la Georgia ha quello poco invidiabile dell’omofobia?
Questa strana classifica ha uno sviluppo grafico: la mappa del Pianeta. Ed è grazie a questa ricca fonte che è possibile sapere, ad esempio, che il Pakistan, «Repubblica islamica», con una popolazione superiore ai 199 milioni di persone, detiene il record di consumo porno gay.
Di classifiche è pieno il mondo. Film più visti, dischi più venduti, ospedali più efficienti, migliori scuole e università. C’è persino quella del peggior cibo planetario. Ma nessuna ci offre segmenti di conoscenza sul fatto che sono i nigeriani i più grandi giocatori di Scarabeo.
Proseguiamo nel viaggio. L’Australia primeggia per violazioni dei dati mentre i canadesi sono quelli che stanno più tempo connessi a Facebook. Ma per chi vuole connettersi in wi-fi, è consigliabile la Lituania, dove c’è la Rete più veloce al mondo.
Non mancano i paradossi. Prendiamo la Francia, famosa per i vini: qui c’è il record di bevitori di whisky. Non negli Stati Uniti, dove invece si scopre che sono i cittadini di questo enorme Paese quelli che ricevono più spam sulla loro casella di posta elettronica. Nessuno, infine, ha tanti ristoranti tre stelle Michelin come il Giappone, la censura su Twitter come in Turchia, la passione per il caffè come gli olandesi, il caviale in Iran, i resti di velociraptor in Mongolia, le pornostar in Ungheria, gli omicidi in Honduras. E i passaporti tedeschi, i migliori: consentono di vedere senza visto 175 Paesi.