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 2016  dicembre 09 Venerdì calendario

Tanti italiani in viaggio per il super-ponte nel Paese a due velocità

Più di un italiano su 10 è in viaggio per questo ponte dell’Immacolata: l’11,4% della popolazione, 6,9 milioni di cittadini che dormiranno almeno una notte fuori casa, in media tre. Quasi il 13% in più rispetto al 2015, ci dice Federalberghi. Spenderanno in media 294 euro a testa (+10%), per un giro d’affari di 2 miliardi (+25%). Ma il 93% ha scelto l’Italia e il 37% la casa di parenti o amici.
 
I dati sugli italiani che stanno onorando il Ponte sono incoraggianti: 6,9 milioni in viaggio pari all’11,4% della popolazione con un trend di +12,9% rispetto allo stesso periodo del 2015. Abbiamo dunque superato la crisi e i consumi stanno ripartendo alla grande?
Purtroppo non è così, ci dobbiamo abituare a osservare e studiare dati che di primo acchitto possono sembrare contraddittori tra loro. Del resto anche l’Istat ha pubblicato di recente un’indagine secondo la quale la percezione degli italiani è di star meglio e successivamente ha fornito i dati – questi di tutt’altro segno – sull’aumento della povertà. Come si conciliano?
La risposta che si può dare in virtù delle cose che conosciamo è che l’aumento delle disuguaglianze non vuol dire che tutti stanno peggio ma più semplicemente che si allarga il divario. È il fenomeno della polarizzazione o delle due velocità. Se siamo d’accordo – e francamente non vedo per ora una tesi alternativa – dobbiamo però capire come muta la consistenza dei due principali poli, quello composto da chi può permettersi un viaggio per il Ponte e l’altro rappresentato da chi è in condizione di estrema indigenza.
Soffermiamoci questa volta – in virtù dei dati di questi giorni forniti da Federalberghi – sugli italiani in grado di spendere. La cifra media che uscirà dai loro portafogli è tutto sommato contenuta: sfiora i 300 euro comprensivi di trasporto, alloggio, cibo e divertimenti. È pur sempre un +10% sul 2015 e quindi va salutata con favore perché sposta comunque risorse dal risparmio all’acquisto di beni e servizi (e quindi serve a dare ossigeno all’occupazione).
È significativo inoltre come il 93% degli italiani «pontisti» abbia scelto per le prime vacanze di dicembre mete italiane, vuoi per contenere la spesa vuoi perché l’offerta made in Italy ha imparato a coprire le esigenze di famiglie con budget differente. Comunque per saperne più sullo stato di salute dell’economia reale basta aspettare le feste di fine anno e potremo aggiornare la mappa della polarizzazione.